La vita, a voler che sia bella, a voler che sia gaia, a voler che sia vita, dev’essere un arcobaleno,
– una tavolozza con tutti i colori, – un sabato dove ballano tutte le streghe. Il sollazzo e la
noia, il pianto e il riso, la ragione e il delirio, tutti devono avere un biglietto per questo festino.
Carlo Bini, Manoscritto di un prigioniero, 1833
C’è una trama più o meno leggera in tutte le cose. Le stoffe, la pelle, le borse, i cieli. Le vite. Bianco, rosso,
libero – vini e storie è un progetto solidale che vuole dare voce a quelle trame.
Nasce dall’incontro tra Wine Bank Italia, società e-commerce dedicata al mondo del vino e Sapori Reclusi,
associazione che raccoglie storie di uomini e donne nascosti agli occhi dei più.
Sapori Reclusi offre uno spazio a storie di vite vissute ai margini, storie vere, crude nella loro semplicità, di
persone che vivono la vita a tutto tondo, facendo scelte spesso estreme. Il cibo si fa pretesto per entrare
dove solitamente ci sono barriere fisiche e mentali, porte chiuse, stereotipi e preconcetti, per superarli e
mettere in luce realtà che vivono nell’ombra.
La comunicazione resta il vero obiettivo poiché, nonostante questo sia il secolo della tecnologia e della
comunicazione, spesso viene a mancare lo scambio di parole, storie ed idee. Comunicare vuol dire ascoltare
e capire gli altri: talvolta però, i mezzi per farsi ascoltare non sono alla portata di tutti. Favorire questo
processo è ciò che Sapori Reclusi s’impegna a fare, con modalità diverse, ma con il fine ultimo di mettere in
contatto elementi nascosti della società.
Davide Dutto, fotografo professionista, ha cominciato nel mondo dello sport per poi ritornare a un’antica
passione, il cibo, e a una realtà scomoda, le carceri. Nel 2005, con la pubblicazione del libro “Il Gambero
Nero, ricette dal carcere” insieme a Michele Marziani, inizia il percorso che fa nascere Sapori Reclusi. Il
libro racconta dei detenuti che cucinano nelle proprie celle, delle loro ricette e delle difficoltà quotidiane.
Nel 2010, invece, varca il confine del “dentro-fuori”, portando in carcere sette importanti nomi della cucina
italiana (Alciati, Palluda, Ghigo, Ribaldone, Reina, Demaria e Campogrande) e dando vita ad un laboratorio
di foto-gastronomia con detenuti e cuochi. Storie di uomini, storie con gusti e odori diversi, raccontate con
scatti fotografici e ricette multietniche.
Molti i progetti in via di sviluppo: “Le cucine nascoste”, dove partendo dai fornelli di vari conventi,
monasteri e cucine di eremiti si raccontano scelte di vita e di religiosità estreme attraverso il punto di vista
della persona e non del religioso; “Pure ‘n carcere ‘o sanno fa’”, una mostra fotografica che si sviluppa
attorno al rito della preparazione di una tazzina di caffè e della sua condivisione, attraverso le storie di
alcuni detenuti; “Stampatingalera”, un progetto di formazione per il reinserimento professionale dei
detenuti, attraverso corsi di fotografia, grafica, comunicazione e stampa, per arrivare all’allestimento di un
centro specializzato di stampa fine art dentro il carcere. E ancora “La Squadra” dove una trentina di
detenuti nel ruolo di attori, tecnici e addetti al back stage diventano protagonisti nel cortometraggio del
regista Davide Sordella e “Face to face”, un progetto fotografico in collaborazione con il Museo di
Antropologia Criminale di Torino, il Polo Museale e l’ufficio comunicazione del Ministero di Grazia e
Giustizia, per affrontare il tema del pregiudizio sulla faccia da delinquente, vivo più che mai.
“Bianco, rosso, libero – vini e storie”
In quest’occasione, il partner è Wine Bank Italia, azienda specializzata nella commercializzazione di vini e
champagne di alta gamma, con un focus specifico sull’estremo oriente e sulle aste internazionali per
collezionisti privati. 20.000 etichette di pregio e una forte specializzazione in vini da invecchiamento e da
collezione. Il progetto nasce una mattina di giugno, ad Invorio, tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore. Qui,
intorno a un tavolo (Lapalisse!), Wine Bank Italia e Sapori Reclusi s’incontrano e, partendo dai rispettivi
campi d’azione, organizzano un’operazione commerciale, capace di rispondere a differenti finalità,
economiche, sociali, di comunicazione.
Protagonista del progetto quello che Sepulveda chiamava “la manifestazione liquida del silenzio”, il vino
appunto, di una terra che ben lo conosce e ama, il basso Piemonte. 10.000 bottiglie di Cortese dell’Alto
Monferrato e Barbera d’Asti Doc della Tenuta Garetto di Agliano Terme, una cantina che da più di un secolo
si dedica all’attività vitivinicola su oltre 18 ettari di terreno esposto a Sud. Le bottiglie saranno
commercializzate con il marchio di Sapori Reclusi e dalla vendita verrà ricavata una quota da destinare
all’Associazione e ai progetti di reinserimento dei detenuti, sensibilizzazione sociale e comunicazione.
I racconti e le loro autrici
Per comunicare bene, come per bere bene, occorre saper trasmettere delle emozioni. Per questo ogni
bottiglia è raccontata da un libretto di parole e immagini, in cui prendono vita storie e scatti fotografici
originali ambientati in quel mondo del carcere a cui Sapori Reclusi dedica da oltre 10 anni attenzione e
impegno.
Due le autrici dei libretti, Manuela Iannetti e Giulia Grimaldi. Si sono fatte testimoni di storie reali, lineari
nella loro complessità e crudezza, per dare vita a una lente d’ingrandimento di trame a volte troppo fitte
per essere solo ascoltate o immaginate. Come la trama piena di vita (e di morte) nel racconto “La prima
volta che sono morto”, la storia di C.L.R., morto mille volte in questa vita e “rinato sempre dalla parte
sbagliata” scegliendo in coscienza quella vita “balorda”. O la trama di Josè ne “L’ultimo caffè”, fatta di
ricordi lontani della Cuba del Che e della semplicità dell’amore di un padre, che non si scorda, come l’aroma
del caffè al limone. E infine il ritmo lento e doloroso nella trama di “Un salto” scandito di “uno, due”, in una
conta senza fine che si perde nell’attesa.
Manuela Iannetti
Nata nel 1976, scrive racconti, articoli, reportage. Editor e caporedattrice, da oltre 10 anni si occupa di
editoria. Dal 2004 al 2013 ha diretto il settore editoriale di un’agenzia di comunicazione torinese seguendo
l’ideazione, la redazione e il coordinamento di progetti in e off line e curando la revisione dei contenuti per
diverse case editrici italiane. Formata nella vertiginosa stagione dei collaterali in edicola con i principali
quotidiani nazionali, dal 2011 scrive per Globalist.it e collabora con l’Associazione Artifizio di Quartu
Sant’Elena (Ca) per cui segue l’organizzazione di eventi culturali. Da quando ha conosciuto Sapori Reclusi,
non ha più potuto farne a meno e da inizio 2013 ne scrive e ne cura contenuti e progetti. “Bianco, rosso,
libero – vini e storie” è la prima avventura che la vede coinvolta come autrice delle storie dal carcere che
rivivono nei libretti abbinati al progetto.
Giulia Grimaldi
Nasce nel 1985 in provincia di Cuneo. Ha studiato e vissuto in Francia, Danimarca, Olanda e Inghilterra,
viaggiando, scrivendo e servendo ai tavoli. Tornata in Piemonte, cerca di inventare un mondo adatto a lei,
attraversando le pieghe di questo passaggio storico con entusiasmo e allegria.
Diplomata al master in storytelling della Scuola Holden, insegna inglese e collabora con Sapori Reclusi,
contribuendo alla diffusione dei temi dell’Associazione attraverso gli innumerevoli progetti culturali e
artistici di sensibilizzazione. Per “Bianco, rosso, libero – vini e storie” è scesa in prima linea, contribuendo
alla realizzazione del progetto e come autrice delle storie che ne costituiscono il cuore pulsante.
Una cassetta di legno, tre bottiglie, tre storie: ecco il kit di “Bianco, rosso, libero”. Così Sapori Reclusi
racconta e si racconta, condividendo un’esperienza di profumi e gusto nel segno di tre concetti chiave:
rinascita, possibilità, nuove libertà.
I PRODUTTORI
Le bottiglie con il marchio di Sapori Reclusi sono prodotte da:
Tenuta Garetto
S.S. Asti-Mare, 30 – 14041 Agliano Terme (AT)
Tel. 0141 954068 – Fax 0141 062609
www.tenutagaretto.it
tenutagaretto@garetto.it
I DISTRIBUTORI
La distribuzione del prodotto per ristoranti, enoteche, rivenditori è gestita da:
LE VIE DEL CALICE srl
via Svezia, 3 – 00040 Pomezia (Roma)
tel +39 3939469819
www.leviedelcalice.it
info@leviedelcalice.it
Le bottiglie sono proposte in due formati:
1. cassetta in legno con 3 bottiglie, 2 di Barbera d’Asti doc e 1 di Cortese dell’Alto Monferrato, ognuna
con allegato un racconto
euro 47,50 + IVA senza addebito di spese di spedizione
2. confezione composta da 6 bottiglie, 4 di Barbera d’Asti doc e 2 di Cortese dell’Alto Monferrato,
ognuna con allegato un racconto
euro 76,00 + IVA senza addebito di spese di spedizione (imballo securbox che consente la massima
sicurezza nei trasporti)
I privati possono acquistare le cassette online, accedendo al sito di Wine Bank Italia
www.winebankitalia.com o recandosi nei migliori punti vendita in Italia.
Info e contatti
Sapori Reclusi
www.saporireclusi.org
comunicazione@saporireclusi.org
Chiara Avidano @chiaravidano
Manuela Iannetti @manuela.iannetti