23 Aprile 2024, martedì
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Banca Mondiale, l’Italia ancora Cenerentola nel fare impresa

Ha scalato due gradini, ma l’Italia resta sempre nella parte bassa della graduatoria annuale della Banca Mondiale sulla facilità di fare imprese: 65esima su 189 paesi nell’ultima edizione del rapporto «Doing Business». Prima in graduatoria si conferma Singapore, seguita da Hong Kong e Nuova Zelanda. Ultime sono la Libia, la Repubblica Centro Africana e il Chad. La penisola, in lieve progresso dal 67esimo posto dello scorso anno, si ritrova surclassata da paesi come Santa Lucia (64esima), Bielorussia, Isole Fiji, Samoa, Lussemburgo, Brunei, Bulgaria, Tonga e Botswana. E dieci gradini più in alto si piazza Panama, 55esima. Tra i problemi che zavorrano il Belpaese, il primo e più rilevante resta il peso del fisco e le sue complicazioni: su questa voce l’Italia si piazza addirittura 138esima, perdendo tre posizioni rispetto allo scorso anno. Pessimo voto anche sulle procedure per ottenere concessioni edilizie, 112esima posizione e in peggioramento di 11 gradini. Molto male, secondo la World Bank, anche la situazione delle imprese per ottenere credito: 109esima posizione, in calo di 4 gradini. Male anche il piazzamento sulle procedure di attuazione dei contratti, (103esima posizione), ma in questo caso l’Italia ha fatto un forte balzo in avanti, risalendo di ben 37 posizioni grazie alle riforme di semplificazione fatte.

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