19 Aprile 2024, venerdì
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Tumori in Campania, sono più letali secondo il registro nazionale tumori

Nel territorio della Asl di Napoli 3 sud non ci si ammala di cancro più spesso che in altre parti d’Italia, ma si muore di più. Copme se il tumore fosse più micidiale. A dirlo è Mario Fusco, il direttore del registro tumori di quella che viene considerata la zona più inquinata d’Italia, ascoltato oggi in Commissione Igiene e Sanità del Senato. Il registro che copre una popolazione di circa 1.120.000 persone, fa riferimento a un territorio di 682 Km quadri interessato da smaltimento illegale di rifiuti tossici e compreso tra Nola, Acerra e Marigliano: 59 comuni in tutto, di cui 38 in aree che fino al marzo scorso erano indicate quali Sin o siti di Interesse nazionale perchè sottoposte a particolari rischi ambientali e ora passate alla gestione regionale.

I dati, riferiti al periodo 1997-2009, rivelano come complessivamente l’incidenza oncologica, ovvero i nuovi casi di cancro rilevati, sia più bassa rispetto a quella evidenziata in tutta Italia dal registro nazionale tumori, tranne che per alcune specifiche neoplasie come polmoni, laringe e, soprattutto, fegato (quest’ultimo con un’incidenza pari al doppio rispetto al resto del Paese).

Quello che preoccupa è l’incidenza della mortalità. Più tardi diagnosticati, meno curati o più aggressivi, quello che è certo è che nella Terra dei fuochi, nel momento in cui ci si ammala di tumore, in particolare a fegato e polmone, la morte è più frequente: per gli uomini avviene in 250 casi su 100.000, quando a livello nazionale il dato si attesta a 228.

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