Sulla legge di stabilità “l’accordo già c’è e ora al ministero dell’Economia sono alla fase di stesura dei testi perché la legge di stabilità è un articolato disegno di legge molto complesso”. Così il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. “Le trattative erano state fatte prima della mia partenza, domenica sera siamo stati al lavoro fino a tardi e ieri mattina dal presidente della Repubblica con il presidente Letta”, il timing illustrato da Saccomanni. Questo pomeriggio, alle 17, il testo sarà esaminato dal consiglio dei ministri e quindi “in serata sarà senz’altro inviato a Bruxelles dove è atteso entro la scadenza di mezzanotte, come previsto dalla nuova governance europea di prevenzione delle crisi. Siamo dunque in pieno clima di partita. I giocatori sono tutti in campo. Ancora poche ore di attesa, dunque, e saranno ufficiali i contenuti della legge di stabilità. 2014-2016 che a dire del ministro dell’Economia, “dà un forte sostegno alle imprese e ai lavoratori” e “mantiene gli obiettivi di rimanere nei limiti dell’Europa che è per noi fondamentale perché porterà alla riduzione del costo del debito e ci permetterà di affrontare altre esigenze in maniera più generosa”.
Una “legge pluriennale perché vogliamo intervenire sul lungo periodo, per tre, anni per dare certezze a imprenditori e lavoratori”, aveva detto ieri il capo del governo, Enrico Letta. L’intervento, che sarà messo a punto questo pomeriggio dal consiglio dei ministri, sarà per un totale compreso tra 13 e 15 miliardi. A leggere le bozze in circolazione in queste ore si scopre tra l’altro che valgono un totale di 4,150 miliardi i tagli previsti sulla sanità pubblica: 2,650 miliardi sul finanziamento alla spesa sanitaria, 660 miliardi come tetto ai farmaci; 840 miliardi sulla spesa ospedaliera. Il risparmio annuale è di 1 mld nel 2014, 1,540 mld nel 2015, 1,610 nel 2016. Potrebbe essere stabilito anche l’estensione del blocco dei contratti nel pubblico impiego relativo al triennio 2010-2012 fino al 31 dicembre 2014. Sarebbe ridotta anche la spesa per le prestazioni di lavoro straordinario per le amministrazioni statali, compresa la Presidenza del Consiglio dei ministri. La nuova legge di stabilità introdurrà la Service tax. Da gennaio sostituirà Imu e Tassa sui rifiuti solidi e non aggraverà il carico fiscale sulla casa, perché la somma delle imposte tra patrimonio, servizi e rifiuti, non potrà superare il 7,6 per mille per le prime case e il 10,6 per le altre abitazioni. Percentuali corrispondenti appunto all’aliquota Imu massima. L’aliquota di base della Tasi (cioè della tassa sui servizi indivisibili della casa) è fissata all’1 per mille.
Comunque, i contenuti restano tutti da definire. Avverte il ministero dell’Economia, infatti, che “le bozze di provvedimenti di finanza pubblica in circolazione presso gli organi di informazione, sulla base delle quali vengono pubblicati resoconti preventivi, non corrispondono al disegno di legge di stabilità che verrà discusso dal Consiglio dei ministri”. Più chiaro il premier: “La vera manovra sarà quella che esce da palazzo Chigi”.