La crisi di liquidità e la forte esposizione debitoria di una società giustificano la sospensione della sentenza d’appello in attesa del giudizio di Cassazione.
Per i giudici capitolini, la sentenza d’appello deve essere sospesa se la condizione economico-finanziaria della società istante è critica. Il periculum in mora derivante dall’esecutività della sentenza può essere provato da una notevole perdita di esercizio risultante dal bilancio e da una forte esposizione debitoria, che generano mancanza di liquidità e un’elevata percentuale di utilizzo delle linee di fido bancarie. «Situazione aggravata dalla crisi congiunturale che attualmente colpisce l’economia». Naturalmente, deve essere valutata anche la non manifesta inammissibilità e infondatezza del ricorso per Cassazione proposto in relazione alla natura del vizio della sentenza d’appello. Quindi, il giudice tributario ha concesso il provvedimento di sospensione senza richiedere alcuna garanzia al contribuente nelle more del giudizio.