Giorgio Napolitano chiamato a testimoniare nell’ambito del processo sulla presunta trattativa stato-mafia. ” “La testimonianza del presidente sella Repubblica, Giorgio Napolitano, in questo processo appare pertinente e rilevante proprio per i riferimenti sollevati dal suo consulente, il dottore Loris D’Ambrosio, nella missiva che quest’ultimo scrisse al Capo dello Stato e relativo ai fatti avvenuti tra il 1989 e il 1993”. Lo ha detto il pm Nino Di Matteo che ha proseguito con il collega Roberto Tartaglia la relazione introduttiva nel processo nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Sarà la Corte d’Assise a decidere in merito.
Il pm Di Matteo è tornato a chiedere l’audizione del presidente della Repubblica, dopo che lo scorso maggio la Corte d’Assise di Palermo, presieduta dal giudice Alfredo Montalto, aveva definito “legittima” l’audizione di Napolitano su temi relativi al processo, ma non sui contenuti delle telefonate intercettate tra lui e il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D’Ambrosio, e distrutte su ordine della Corte Costituzionale.
Il pm palermitano ritiene dunque necessario ascoltare Napolitano per fare luce sulle preoccupazioni di D’Ambrosio, morto il 26 luglio 2012, ed espresse in una lettera del 18 giugno 2012, in cui D’Ambrosio esprimeva il timore di essere diventato uno scudo per “indicibili accordi”.