14 Dicembre 2024, sabato
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Pd e Pdl: prove tecniche di separazione

Difficile che restino insieme a lungo. Pd e Pdl, dopo il discorso di Silvio Berlusconi, che ha attaccato pesantemente la magistratura e “questa sinistra”, sembrano intenzionati a una separazione più o meno consensuale che segnerebbe la fine rapida dell’esperienza delle larghe intese diventate sempre più larghe contese.  Come sembra piuttosto chiaro anche dalle interviste dell’ex presidente del senato e attuale capogruppo Pdl a palazzo Madama  Renato Schifani e di Rosy Bindi. Schifani alCorriere della Sera  ha chiarito che il “il Pdl resta al governo per non lasciare spazi al partito delle tasse e della spesa pubblica. Ci siamo battuti per cancellare l’Imu, ci stiamo battendo affinché non sia aumentata l’Iva perché questo è un punto focale per la crescita. La crisi, ora, avrebbe il sapore di una resa”, ha spiegato. Senza negare la possibilità di un voto anticipato, Schifani ha aggiunto che tutto “dipende dalla capacità del governo di dare una svolta alla politica economica, con tagli coraggiosi alla spesa pubblica, incentivi ai consumi che permettano di riavviare la crescita, snellimento della burocrazia e sgravi fiscali al mondo produttivo”.Un’ipoteca sul programma del governo che farà crescere di certo l’insofferenza del Pd, che già è a livelli di guardia dopo il discorso di Berlusconi, come ha detto a Repubblica la Bindi: “Dopo questi insulti è difficilerimanere alleati,  con questo discorso Berlusconi ha staccato la spina al governo Letta”, ha osservato.  “Il video è l’inizio della campagna elettorale e si può leggere la performance di Berlusconi in due maniere: esaltando gli aspetti patetici, che pure ci sono; o prendere sul serio le sue parole. Io preferisco quest’ultimo approccio e dico che il discorso che abbiamo sentito è eversivo, anticostituzionale, un manifesto elettorale, il primo della nuova Forza Italia fatto nello stile format di 20 anni fa”.

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