Cinque aziende su otto chiedono prestiti in banca per pagare le tasse. È uno degli ultimi risvolti della crisi nel nostro paese. A segnalarlo è l’ufficio studi di Unimprese, secondo cui oltre il 62% delle micro, piccole e medie imprese italiane è stato costretto a ricorrere a un finanziamento per onorare le scadenze fiscali. E c’è l’Imu (Imposta municipale unica) in cima alla lista dei balzelli che hanno spinto gli imprenditori a rivolgersi agli istituti di credito.
I numeri. Oltre 76.200 pmi associate a Unimpresa hanno chiesto soldi alle banche, nel primo semestre 2013, per rispettare le scadenze tributarie. Oltre all’Imu, l’Irap è l’altra tassa che sta mettendo in crisi gli imprenditori italiani, tenuto conto che l’imposta regionale sulle attività produttive si paga anche quando i bilanci sono in perdita. Tre i comparti dell’economia definiti «strozzati dal tributo immobiliare». Gli ostacoli maggiori sono stati riscontrati per le categorie che basano più di altre la loro attività imprenditoriale proprio sugli immobili. Si tratta di operatori turistici (con i proprietari di alberghi in cima alla classifica), piccole industrie e fabbriche (per i capannoni), grande distribuzione organizzata (per i cosiddetti supermercati).