Meno pratiche edilizie e paesaggistiche. Un emendamento al decreto cultura, allungando di tre anni il termine di efficacia delle autorizzazioni paesaggistiche, integra una norma del decreto del fare (n. 69/2013), che già aveva prorogato di un biennio l’efficacia dei permessi di costruire e degli altri titoli edilizi (Dia, Scia). Il decreto del fare, in particolare, ha stabilito che l’interessato ha la possibilità di comunicare all’ufficio tecnico la propria decisione di avvalersi della proroga di legge. L’effetto di questa comunicazione è che sono prorogati di due anni i termini di inizio e di ultimazione dei lavori indicati nei titoli abilitativi rilasciati o comunque formati prima del decreto del Fare e, naturalmente a condizione che i termini non siano già decorsi al momento della comunicazione dell’interessato. Altro presupposto è che i titoli abilitativi non siano in contrasto, al momento della comunicazione dell’interessato, con nuovi strumenti urbanistici approvati o adottati. Il decreto del Fare ha comunque lasciato mano libera alle regioni di regolamentarsi diversamente e ha incluso nella proroga anche le convenzioni di lottizzazione e accordi similari. Con una aggiunta di carattere tecnico, l’emendamento approvato in commissione istruzione e beni culturali al senato aggiunge che anche l’autorizzazione paesaggistica vede prolungata ex lege la sua efficacia: l’emendamento proroga di tre anni il termine delle autorizzazioni paesaggistiche in corso di efficacia. Con le proroghe in questione si possono proseguire i lavori senza nuova pratica edilizia e di autorizzazione paesaggistica.