Se non fossero stati cucinati dagli chef danesi di Rug og Stub (che, in italiano, sta per «tutto, senza eccezioni») sarebbero finiti nella spazzatura, perché prossimi alla data di scadenza.
L’idea dei fondatori del ristorante che ha aperto martedì nel centro di Copenaghen è semplice: non si butta via niente. E questo è uno dei pilastri del risparmio alimentare, settore della green economy in forte ascesa e di grande valore, oltre che sociale ed economico, anche etico.
Il primo menù di Rug og Stub comprendeva le tipiche polpette danesi in versione vegetariana (con cavolo rosso), insalata di pasta, muffin alle mele e marzapane e gelato alla nocciola. Un ristorante come tanti, si potrebbe pensare. Invece no. Questo locale della capitale danese si distingue dagli altri per una serie di ragioni. Primo: è gestito da volontari. Secondo, i suoi incassi sono devoluti a tre associazioni umanitarie in Sierra Leone. Terzo, ed è la caratteristica più distintiva, gli ingredienti dei piatti provengono tutti dagli alimenti che vengono gettati dai supermercati perché prossimi alla scadenza. «Abbiamo lavorato tutti nelle cucine o nei supermercati», spiega la contitolare e ideatrice del ristorante, Sophie Sales, «e visto quanto cibo finisce nella spazzatura. Per questo abbiamo deciso di fare qualche cosa». Gli ingredienti dei piatti sono tutti alimenti che vengono tolti dagli scaffali della gdo perché vi potrebbero restare soltanto altri due o tre giorni, ma che comunque restano «perfettamente commestibili», continua la titolare di «Rug og Stub». La carta del ristorante varia, per forza di cose, tutti i giorni.