La vicenda aveva suscitato preoccupazione e sorpresa tra i passeggeri e tra gli addetti al trasporto pubblico: due settimane fa, lungo l’autostrada Palermo-Trapani, un pullman della ditta Segesta era stato costretto ad accostare dopo che uno dei viaggiatori, allarmato dalle manovre irregolari del conducente, aveva convinto l’uomo a fermarsi. Il mezzo, con 22 persone a bordo, procedeva a zigzag e il rischio di un incidente era apparso evidente a chi era seduto dietro quell’autista che, secondo quanto accertato dalla polizia stradale intervenuta sul posto, era risultato positivo all’alcol test.
Per l’uomo, un autista esperto e ben conosciuto nel suo paese d’origine, Mussomeli, nel Nisseno, era immediatamente scattata la sospensione dal servizio e il ritiro della patente. Un provvedimento inevitabile dal punto di vista amministrativo, ma che ha segnato profondamente il suo equilibrio personale. Quindici giorni dopo quel controllo e dopo l’interruzione improvvisa del suo lavoro, il conducente si è tolto la vita nella propria abitazione.
Il gesto estremo aggiunge una dimensione tragica a una storia già complessa, in cui si intrecciano responsabilità professionali, fragilità individuali e la pressione psicologica derivante da un ruolo, quello dell’autista di linea, che richiede lucidità costante e la consapevolezza di avere tra le mani la vita di decine di persone.
A Mussomeli la notizia ha provocato sgomento. L’uomo era ben conosciuto in paese e il suo improvviso declino, culminato nel suicidio, ha lasciato una comunità interdetta. Il controllo su strada, l’esito dell’alcol test e la sospensione erano stati fatti di cronaca circoscritti, destinati forse a rimanere un episodio tra i tanti della quotidiana attività di vigilanza sulle nostre strade. Ma l’evoluzione della vicenda racconta altro: la solitudine che spesso accompagna chi vive un improvviso crollo professionale, la difficoltà di affrontare la vergogna e il timore di uno stigma sociale.
Le indagini proseguono per ricostruire con precisione gli ultimi giorni dell’uomo, mentre la ditta Segesta e i colleghi esprimono cordoglio e sorpresa per un epilogo che nessuno immaginava. Resta il dolore di una famiglia e di una comunità che oggi si confrontano con una tragedia inattesa, nata da un episodio che sembrava destinato a risolversi nelle procedure amministrative, e che invece si è trasformato nel drammatico crollo personale di un lavoratore messo improvvisamente ai margini.
