Le prime reazioni alle elezioni regionali in Campania e Puglia hanno trasformato i social in una lunga scia di messaggi politici, congratulazioni e rivendicazioni strategiche. La vittoria di Roberto Fico a Napoli e quella di Antonio Decaro a Bari segnano una giornata significativa per il campo progressista, che legge in questo risultato la conferma della linea dell’alleanza larga sostenuta dalla segretaria dem Elly Schlein.
Dal mondo del MoVimento 5 Stelle arrivano i commenti più immediati e calorosi. L’onorevole Agostino Santillo saluta il successo di Fico come l’inizio di una nuova stagione per la Campania: un futuro che, scrive, “inizia oggi”, con la promessa di un impegno condiviso per una regione “più forte, più bella, più giusta”. Il messaggio è un invito a non sprecare l’occasione politica offerta dal voto, un appello al lavoro e alla responsabilità.
Toni più familiari per l’onorevole Antonio Iaria, che affida ai social un commento colorito e volutamente popolare: complimenti al nuovo presidente Fico e l’auspicio che la lista del M5S ottenga un risultato all’altezza della sfida. “A faccia ‘e chi ce vò male”, aggiunge, facendo riecheggiare un’espressione tipica della tradizione napoletana. Non manca un ringraziamento personale alla “Cuginanza di Sant’Anastasia”, che – scrive – avrebbe sostenuto con convinzione la competizione elettorale.
Anche l’onorevole Stefania Ascari si unisce al coro, con un messaggio sintetico ma diretto: “Congratulazioni a Roberto Fico, nuovo presidente della Regione Campania. Tanti auguri di buon lavoro.”
Ma è nel Partito Democratico che il successo elettorale si trasforma immediatamente in un discorso più ampio, che va oltre la dimensione regionale. La coordinatrice nazionale della segretaria, Marta Bonafoni, interpreta le vittorie di Campania e Puglia come la dimostrazione che la strategia dell’unità progressista non è soltanto un auspicio politico, ma una strada obbligata per competere con la destra. “Il ‘testardamente unitari’ di Elly Schlein ha fatto la differenza”, afferma, sottolineando come anche in Veneto – storicamente avaro di soddisfazioni per il centrosinistra – si registri un raddoppio dei consensi.
Bonafoni insiste sulla necessità di consolidare un metodo fatto di alleanze solide e comunità protagoniste, ricordando però l’ombra dell’astensione, che resta uno dei nodi politici più urgenti: ricostruire fiducia tra chi non vota più, avverte, è una sfida imprescindibile per chiunque voglia davvero contendere il Paese alla destra.
Sulla stessa linea Marwa Mahmoud, della segreteria nazionale del PD, che definisce “solidissime” le maggioranze ottenute in Campania e Puglia. Il suo intervento è una critica velata alle polemiche interne che nelle ultime settimane avevano attraversato il partito: la fiducia degli elettori, sostiene, dimostra la credibilità dei candidati schierati e sgonfia molte delle contestazioni apparse sui giornali.
Dal canto suo, Debora Serracchiani allarga ancora lo sguardo. In un messaggio pubblicato su Instagram, l’esponente della segreteria democratica parla di “belle e nette vittorie” e invita a trasformare questo risultato in una spinta verso le sfide nazionali. Ringrazia Giovanni Manildo per il risultato ottenuto in Veneto e ricorda che “il 2027 è vicino”: un richiamo esplicito all’appuntamento con le prossime elezioni politiche. Per vincerle, sostiene, la coalizione deve restare compatta come in queste Regionali e mettere in campo una proposta chiara, capace di battere una destra che – nelle sue parole – “non sta aiutando gli italiani a vivere meglio”.
La giornata politica che segue il voto si presenta dunque come un mosaico di entusiasmo e analisi, autocelebrazione e rilancio strategico. Se il centrosinistra festeggia, è già chiaro che per molti dirigenti non c’è tempo da perdere: la vittoria è un punto di partenza, non di arrivo. Da domani – ripetono più voci – si torna al lavoro.
