23 Novembre 2025, domenica
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Regionali in Veneto, Campania e Puglia: urne aperte per scegliere i nuovi governatori

Seggi operativi domenica 23 e lunedì 24 novembre. In tre Regioni si vota per presidente e Consigli. Regole, modalità e profili dei candidati in una guida completa

Le urne si aprono in Veneto, Campania e Puglia per un appuntamento elettorale che ridisegnerà la guida di tre Regioni chiave. Si voterà oggi, domenica 23 novembre, dalle 7 alle 23, e domani, lunedì 24 novembre, dalle 7 alle 15. Al termine delle operazioni di voto scatterà subito lo scrutinio, che indicherà il nome del nuovo presidente di Regione e la composizione dei Consigli regionali.

Per votare è necessario presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi l’ha smarrita o non l’ha ricevuta può richiederla all’ufficio elettorale del proprio Comune. Ogni cittadino vota nella sezione in cui è iscritto, salvo le eccezioni previste dalla legge.

Di seguito, una guida completa a tempi, regole e candidati Regione per Regione.

Veneto

Nel Veneto si vota negli stessi orari previsti a livello nazionale: oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Terminata la chiusura dei seggi, inizierà immediatamente lo scrutinio. Gli elettori sono chiamati a eleggere il presidente della Giunta regionale e i consiglieri del nuovo Consiglio.

La sfida vede il centrodestra schierare Alberto Stefani, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Noi Moderati e altre liste civiche. Deputato leghista dal 2018 ed ex sindaco di Borgoricco, è oggi segretario della Liga Veneta e vicesegretario federale del partito.

Il campo progressista punta invece su Giovanni Manildo, appoggiato da Pd, M5s, Avs, Il Veneto che Vogliamo, Rete delle Civiche Progressiste, +Europa, Volt Italia, Psi e Movimento Socialista Liberale. Avvocato, già consigliere comunale e sindaco di Treviso dal 2013 al 2018, Manildo è volto noto del centrosinistra veneto.

Completano la corsa Fabio Bui (Popolari per il Veneto), Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) e Riccardo Szumski (Resistere).

In Veneto viene proclamato presidente il candidato che ottiene più voti, senza soglie minime. Tuttavia, se il vincitore supera il 40 per cento dei voti validi, scatta un premio di maggioranza che assicura al presidente eletto il 60 per cento dei seggi in Consiglio. Per accedere all’assemblea regionale servono almeno il 5 per cento dei voti per le coalizioni e il 3 per cento per le singole liste coalizzate.

Come si vota

L’elettore può esprimere il proprio voto in vari modi: segnando il nome del candidato presidente o il simbolo della lista che lo sostiene; scegliendo una lista e indicando uno o due nomi di candidati al Consiglio (in caso di doppia preferenza, i candidati devono essere di genere diverso). È consentito anche il voto disgiunto, cioè votare un candidato presidente e una lista non collegata.

Campania

Anche in Campania i cittadini sono chiamati a rinnovare presidente e Consiglio regionale. Le urne saranno aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani fino alle 15, con scrutinio immediatamente successivo.

Il centrodestra presenta come candidato governatore Edmondo Cirielli, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Udc, Democrazia Cristiana con Rotondi, Pensionati-Consumatori e una lista personale. Generale di brigata dell’Arma, con alle spalle una lunga carriera istituzionale, è stato consigliere regionale, presidente della Provincia di Salerno e deputato dal 2001. Oggi è viceministro degli Esteri e figura di primo piano nell’organizzazione nazionale di FdI.

Il centrosinistra si affida invece a Roberto Fico, sostenuto da Pd, M5s, Avs e un’ampia rete di liste civiche. Ex presidente della Commissione di Vigilanza Rai ed ex presidente della Camera, Fico è una delle figure più rappresentative della storia recente del Movimento 5 Stelle.

In corsa anche Nicola Campanile (lista PER – Per le persone e la comunità), Stefano Bandecchi (Dimensione Bandecchi) e Giuliano Granato, candidato della lista Campania Popolare che riunisce Potere al Popolo, Partito Comunista e Rifondazione Comunista.

In Campania viene eletto presidente il candidato che ottiene più voti validi, senza necessità di raggiungere una soglia o prevedere un ballottaggio. Il presidente eletto entra di diritto in Consiglio regionale, così come il secondo classificato, che ottiene un seggio garantito.

Come si vota

È possibile votare tracciando un segno sul nome del candidato presidente, sul simbolo della lista o su entrambi. Anche qui è ammesso il voto disgiunto. L’elettore può inoltre indicare uno o due nomi di candidati consiglieri della lista votata, rispettando l’alternanza di genere nel caso della doppia preferenza.

Puglia

Stesse finestre di voto anche per la Puglia, dove il corpo elettorale sceglierà il nuovo presidente regionale e i membri del Consiglio. Seggi aperti oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.

Il centrodestra si presenta con Luigi Lobuono, sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati e varie liste civiche. Imprenditore, già presidente della Fiera del Levante, si era affacciato alla politica locale nel 2004 candidandosi a sindaco di Bari.

Il centrosinistra schiera Antonio Decaro, appoggiato da Pd, M5s, Avs e liste civiche. Europarlamentare dal 2024, Decaro è stato sindaco di Bari per due mandati consecutivi e presidente dell’Anci, ruolo in cui ha acquisito una solida visibilità nazionale.

Gli altri candidati sono Sabino Mangano (Alleanza Civica per la Puglia) e Ada Donno (Puglia Popolare e Pacifista).

Come si vota

Le modalità ricalcano quelle delle altre due Regioni: si può votare per il presidente, per una lista che lo sostiene o per entrambi, oppure ricorrere al voto disgiunto. Anche in Puglia è possibile esprimere una o due preferenze per i consiglieri, rispettando l’alternanza di genere.

Le Regioni Veneto, Campania e Puglia arrivano a questo appuntamento con quadri politici diversi e sfide specifiche, ma con un elemento comune: la scelta dei nuovi governi regionali si inserisce in una fase nazionale di forte movimentazione politica. L’esito del voto non influirà solo sugli equilibri locali, ma contribuirà a ridisegnare i rapporti di forza tra le principali aree politiche del Paese.

Le urne restano aperte. L’esito, questa volta, dipende come sempre dagli elettori.

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