La Roma continua la sua corsa in vetta al campionato e lo fa con un colpo di sostanza e qualità in uno degli stadi più complicati del torneo. Al termine di novanta minuti intensi e a tratti spigolosi, i giallorossi battono 2-1 la Fiorentina al Franchi, conquistando tre punti di peso specifico elevatissimo e confermandosi in cima alla classifica di Serie A, in attesa dei risultati di Napoli e Milan.
Una vittoria sofferta ma meritata per la squadra di Gian Piero Gasperini, che dopo il vantaggio iniziale dei padroni di casa, firmato da un guizzo di Moise Kean, ha saputo reagire con lucidità e determinazione, ribaltando il punteggio in pochi minuti grazie a una perla di Matías Soulé e a una zampata di testa di Bryan Cristante.
La Fiorentina, generosa ma discontinua, paga le sue amnesie difensive e una buona dose di sfortuna: il palo colpito da Kean nel primo tempo e la traversa centrata da Piccoli nella ripresa fotografano una serata stregata per i viola, che non raccolgono nulla e vedono aggravarsi ulteriormente una classifica già pericolante. Per Stefano Pioli è notte fonda: la zona retrocessione è ora una realtà, non più una minaccia.
Avvio aggressivo, ma il match si sblocca su un errore
Il primo quarto d’ora della sfida è frenetico e teso, con le due squadre che cercano subito di imporre intensità ma faticano a trovare fluidità di gioco. La partita si sblocca al 14’ su un’azione tanto fortunosa quanto ben sfruttata dalla Fiorentina.
Un’incertezza difensiva della Roma, con Mancini e Celik che si ostacolano nel tentativo di impostare da dietro, spalanca la strada al pressing dei viola: Nicolussi recupera palla e con un tocco rapido lancia Kean, che brucia in velocità N’Dicka, lo disorienta con una finta secca e poi fulmina Svilar con un destro potente dal limite dell’area. È il gol dell’1-0 e l’esplosione del Franchi, che pregusta una serata diversa.
Soulé inventa, Cristante finalizza: la Roma sorpassa
La reazione della Roma non si fa attendere. Al 22’ arriva il pareggio, ed è un capolavoro: Dovbyk, con un pregevole colpo di tacco in corsa, libera Soulé al limite. L’argentino non ci pensa due volte e lascia partire un sinistro al volo che si infila all’incrocio, lasciando De Gea immobile.
L’ex Juventus è protagonista assoluto anche nei minuti successivi, con un’altra grande occasione al 28’, quando raccoglie l’invito di Baldanzi e calcia a botta sicura: decisivo l’intervento in extremis di Marì che devia in angolo.
La Roma prende fiducia, cresce e passa in vantaggio alla mezz’ora. È ancora Soulé a ispirare, questa volta da calcio d’angolo: il cross sul primo palo è perfetto per la torsione di Cristante, che anticipa tutti e firma il 2-1 con un colpo di testa chirurgico.
La Fiorentina accusa il colpo ma non rinuncia a reagire. Al 36’ Kean sfiora la doppietta personale: l’azione è fluida, il sinistro in diagonale è potente, ma si stampa sul palo alla sinistra di Svilar, che resta ancora una volta immobile.
Ripresa nervosa, Piccoli sfiora il pari
Nel secondo tempo Pioli cambia subito: fuori Gudmundsson, dentro Piccoli per dare peso all’attacco. I viola approcciano bene, tengono alto il baricentro e provano a forzare i ritmi, ma la Roma si compatta e spegne le linee di passaggio.
Gasperini, per controbattere, getta nella mischia Dybala e Pellegrini, affidandosi alla qualità nei momenti cruciali. Ma la gara si innervosisce, con tante interruzioni e poche vere occasioni da gol.
L’unico vero lampo viola della ripresa arriva poco prima della mezz’ora ed è un altro pugno allo stomaco per i tifosi di casa: Piccoli vince un duello fisico con Mancini e calcia dai venti metri un destro improvviso che scavalca Svilar ma si stampa sulla traversa. È il secondo legno della serata per i toscani, che cominciano a perdere fiducia e lucidità.
Roma in gestione, ma che rischio nel finale
Nel finale, la Roma prova ad addormentare il match, senza però riuscire a chiuderlo. All’82’ serve un provvidenziale errore sotto porta di Gosens per mantenere il vantaggio: l’esterno tedesco, completamente libero al centro dell’area, calcia malissimo e spedisce alle stelle una palla che valeva l’eventuale 2-2.
Dybala, con una delle sue classiche serpentine al limite, chiama De Gea a un intervento d’istinto nei minuti conclusivi. È l’ultimo sussulto di una partita che la Roma riesce comunque a portare a casa con ordine e compattezza.
Gasperini sorride, Pioli sull’orlo del baratro
Il fischio finale consegna alla Roma una vittoria che vale molto più dei tre punti. Per Gasperini è la conferma che la squadra ha trovato identità, cinismo e leadership, nonostante le fatiche europee e le rotazioni. La vetta della classifica, seppur provvisoria, è un premio alla continuità e alla capacità di reagire anche nei momenti di difficoltà.
Per Pioli, invece, si tratta dell’ennesima battuta d’arresto in un avvio di stagione drammatico. La squadra fatica a trovare equilibrio, paga caro ogni errore e, soprattutto, manca di efficacia sotto porta nei momenti chiave.
I due legni colpiti da Kean e Piccoli raccontano un’altra serata stregata, ma il vero problema resta strutturale: la Fiorentina non sa più vincere e ha perso anche quelle certezze tattiche che l’avevano resa pericolosa nelle stagioni passate.
Classifica e prossimi impegni
Con questo successo, la Roma consolida il primato in classifica e potrà guardare con serenità alle prossime settimane, in attesa di affrontare un ciclo di gare ad alta intensità.
La Fiorentina, al contrario, si ritrova sempre più invischiata nella parte bassa della graduatoria. Il tempo per reagire c’è, ma servirà un’inversione netta di tendenza e forse anche scelte drastiche. Pioli è ora in discussione non solo nei numeri, ma anche nella percezione generale: la sua squadra sembra spenta, fragile, confusa.
Il campionato è lungo, ma la crisi dei viola è ormai conclamata. E mentre la Roma sogna in grande, a Firenze si fa largo il timore di dover cambiare per non sprofondare definitivamente.