25 Novembre 2025, martedì
HomeMondoDazi USA, le Poste europee bloccano le spedizioni: giro di vite su...

Dazi USA, le Poste europee bloccano le spedizioni: giro di vite su pacchi commerciali sotto gli 800 dollari

Da Italia, Francia e Germania arriva lo stop alle consegne verso gli Stati Uniti. La stretta doganale imposta dall’amministrazione Trump cambia le regole: salta l’esenzione dai dazi per pacchi a basso valore commerciale

ROMA – Le Poste di mezza Europa, dall’Italia alla Francia, passando per Germania, Austria, Repubblica Ceca, Belgio e i Paesi scandinavi, hanno annunciato una drastica riduzione nelle spedizioni di pacchi verso gli Stati Uniti. Una decisione coordinata che nasce come risposta diretta a una nuova misura doganale voluta dall’amministrazione Trump, che entrerà in vigore il prossimo 29 agosto, e che rappresenta un cambio di paradigma nei flussi commerciali transatlantici.

Il provvedimento, emanato per decreto dal presidente statunitense, prevede che tutte le spedizioni provenienti dall’estero e con un valore commerciale fino a 800 dollari non siano più esenti da dazi doganali. In altre parole, viene cancellata la soglia che fino ad oggi consentiva l’ingresso di merci a basso valore commerciale senza oneri aggiuntivi. Al suo posto, un nuovo regime tariffario con dazi compresi tra gli 80 e i 200 dollari per ogni articolo spedito.

Un colpo alla logistica internazionale

L’impatto è immediato e pesante. Le Poste europee, impossibilitate a gestire le nuove formalità doganali in tempi compatibili con i loro modelli logistici, hanno scelto di limitare o sospendere le consegne verso gli Stati Uniti per tutte le spedizioni commerciali che rientrano nella nuova normativa. In particolare, vengono penalizzate le aziende, le piccole imprese e i marketplace europei che fino a oggi facevano affidamento sulle spedizioni postali per inviare prodotti di fascia media o economica al mercato statunitense.

Poste Italiane, in una nota ufficiale, ha confermato che, a partire dall’entrata in vigore della misura, le spedizioni commerciali verso gli USA saranno soggette a limitazioni temporanee, in attesa che vengano definite nuove modalità di gestione e che venga chiarita l’applicazione concreta del provvedimento.

Cosa cambia per i consumatori

La nuova normativa non riguarda i pacchi spediti tra privati, che continueranno a poter essere inviati senza dazi se dichiarati come “regalo” e con un valore inferiore ai 100 dollari. Ma tutto ciò che rientra nella sfera commerciale, anche se venduto da piccole imprese o artigiani, sarà sottoposto al nuovo regime.

Per i consumatori americani questo significa un possibile aumento dei prezzi finali, anche per prodotti modesti come abbigliamento, oggetti per la casa o tecnologia a basso costo, provenienti dai Paesi europei. Le piattaforme di e-commerce che vendono su scala internazionale potrebbero dover rivedere le loro politiche di spedizione o assorbire parte dei costi, rendendo il commercio meno competitivo.

Una misura che colpisce l’export europeo

La stretta imposta da Washington si inserisce in una strategia di protezionismo economico già avviata negli scorsi mesi, con un aumento dei dazi anche in altri settori strategici, dalle auto all’acciaio, e ha il chiaro obiettivo di favorire la produzione e la distribuzione interna, riducendo l’invasione di prodotti a basso costo dall’estero.

Il rischio, tuttavia, è che l’export europeo venga colpito in modo asimmetrico, soprattutto per quanto riguarda le PMI, che rappresentano la spina dorsale dell’economia manifatturiera del continente. Le grandi aziende hanno spesso canali logistici alternativi e possono negoziare contratti diretti con i distributori americani, ma per il tessuto imprenditoriale minore, l’accesso al mercato USA passa spesso proprio dalle spedizioni postali internazionali.

Incertezza per il futuro

L’Unione Europea, almeno per ora, non ha reagito ufficialmente alla decisione statunitense, che resta unilateralmente imposta da Washington. Tuttavia, fonti diplomatiche confermano che Bruxelles starebbe valutando le implicazioni commerciali della misura, e non si esclude una possibile risposta nell’ambito delle regole del WTO o tramite trattative bilaterali.

Intanto, il sistema postale europeo si prepara ad assorbire l’urto. Le Poste coinvolte stanno lavorando per aggiornare i sistemi di tracciamento e dichiarazione doganale, ma sottolineano che i costi aggiuntivi, la complessità delle pratiche e l’incertezza normativa rendono al momento impraticabile garantire continuità nel servizio.

Un nodo politico ed economico

La decisione americana arriva in un momento delicato anche dal punto di vista politico: Donald Trump ha rilanciato con forza la sua politica “America First” in vista delle elezioni, puntando su una narrazione che premia il lavoro domestico e penalizza l’importazione indiscriminata.

Nel contesto attuale, la mossa sui dazi appare coerente con questa strategia, ma rischia di innescare nuove tensioni commerciali con gli alleati storici degli Stati Uniti, proprio in un momento in cui la cooperazione transatlantica è cruciale per le dinamiche geopolitiche globali.

Conclusione

Con l’entrata in vigore del nuovo regime doganale dal 29 agosto, il sistema delle spedizioni internazionali subirà un cambiamento radicale, destinato a colpire in particolare le relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti nella fascia medio-bassa del mercato.

Le Poste europee, costrette a sospendere o limitare il servizio, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un riassetto che avrà ripercussioni economiche, logistiche e diplomatiche. E mentre gli operatori cercano soluzioni pratiche, il rischio è che a pagare il prezzo più alto siano le imprese minori e i consumatori finali, proprio quelli che più hanno beneficiato, negli ultimi anni, della globalizzazione dell’e-commerce.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti