1 Dicembre 2025, lunedì
HomeItaliaCronacaTragedia sul lago d’Iseo: donna travolta e uccisa da una barca a...

Tragedia sul lago d’Iseo: donna travolta e uccisa da una barca a Predore

Una 64enne è morta mentre faceva il bagno in una spiaggia libera. Colpita alla testa durante una manovra, inutili i soccorsi. Indagini in corso per chiarire dinamica e responsabilità.

PREDORE (Bergamo) – Un pomeriggio di relax si è trasformato in tragedia sul lago d’Iseo. Una donna di 64 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta da un’imbarcazione mentre faceva il bagno nelle acque antistanti una spiaggia libera di Predore, piccolo comune affacciato sul versante bergamasco del Sebino.

L’incidente è avvenuto sotto gli occhi attoniti di altri bagnanti presenti sulla riva, che hanno immediatamente allertato il 112. Ma per la donna non c’è stato nulla da fare: l’impatto con la barca, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto alla testa, risultando fatale. I soccorritori giunti sul posto hanno potuto solo constatarne il decesso.

Una virata fatale: colpita in pieno durante la manovra

Secondo quanto emerso dai primissimi rilievi, l’imbarcazione stava effettuando una virata nelle vicinanze della riva, in un’area non distante dalla zona in cui si trovava la 64enne. Per cause ancora in fase di accertamento, la barca avrebbe impattato contro la donna, che si trovava in acqua a pochi metri dalla battigia.

A colpirla sarebbe stata la prua o il motore fuoribordo dell’imbarcazione, ma solo gli accertamenti tecnici in corso potranno stabilire con certezza le modalità dell’urto. L’autista del natante si è subito fermato ed è stato ascoltato dalle forze dell’ordine per ricostruire i fatti.

L’area dello scontro: una spiaggia libera molto frequentata

La tragedia si è consumata in uno dei punti più frequentati del lago in questa stagione: una spiaggia libera molto conosciuta dai residenti e dai turisti, soprattutto nei fine settimana d’estate. L’area in questione, tuttavia, non risulta delimitata da boe o altre segnalazioni che possano delimitare con chiarezza la zona destinata alla balneazione da quella riservata alla navigazione.

Un dettaglio che ora finirà inevitabilmente sotto la lente degli investigatori, per capire se l’imbarcazione si sia avvicinata troppo alla riva o se vi siano stati errori o imprudenze da parte del conducente.

I soccorsi e l’allarme lanciato dai bagnanti

L’allarme è scattato immediatamente. Alcuni bagnanti, testimoni dell’impatto, hanno raggiunto la donna e tentato un primo soccorso in acqua, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118, giunti sul posto con ambulanza e personale specializzato. Ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Bergamo e il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, mentre la Procura ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità.

La dinamica al vaglio della magistratura

Al momento non sono stati resi noti né il nome della vittima, né quello del conducente dell’imbarcazione, che verrà sottoposto – come da prassi – ai test per accertare l’eventuale assunzione di alcol o sostanze. La barca è stata posta sotto sequestro per consentire gli accertamenti tecnici.

Sarà ora la magistratura, in collaborazione con la Guardia Costiera e la Capitaneria di Porto, a ricostruire la dinamica dell’incidente, in particolare verificando il rispetto delle distanze di sicurezza tra le imbarcazioni e le aree adibite alla balneazione, oltre alla velocità tenuta dal natante al momento dell’impatto.

Sicurezza nei laghi: un’estate segnata da incidenti

L’incidente di Predore riaccende i riflettori sulla sicurezza delle acque interne italiane, spesso sottovalutata rispetto alla balneazione in mare. Con l’estate entrata nel vivo, si moltiplicano gli episodi – talvolta drammatici – legati a collisioni, manovre azzardate, o semplice imprudenza.

A mancare, in molti casi, è una chiara delimitazione delle zone a rischio, così come un effettivo controllo sulle imbarcazioni private, spesso guidate senza piena consapevolezza delle regole di navigazione e convivenza con i bagnanti.

Quella che si è consumata sul lago d’Iseo è una tragedia che colpisce profondamente una comunità intera e pone interrogativi pesanti sulle condizioni di sicurezza nelle aree lacustri. L’assenza di segnaletica, il traffico di natanti sempre più intenso e la promiscuità tra zone di balneazione e navigazione possono trasformare un tuffo estivo in un dramma irreversibile.

Mentre si attende di conoscere con precisione la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità, resta il dolore per una vita spezzata. E il dovere, per istituzioni e cittadini, di riflettere e intervenire affinché tragedie simili non si ripetano.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti