9 Luglio 2025, mercoledì
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Tragedia nel Piave: un tuffo fatale a Fagarè, muore un 21enne

Un gruppo di amici in cerca di refrigerio nel fiume. Due ragazzi scompaiono tra le correnti: uno si salva, l’altro viene ritrovato senza vita. Il Piave torna a essere teatro di un dramma annunciato.

San Biagio di Callalta (Treviso) – Una giornata di sole e spensieratezza si è trasformata in tragedia lungo le rive del Piave, in uno dei tratti più insidiosi del fiume, all’altezza di Fagarè. Due ragazzi si sono immersi nelle acque per un bagno rinfrescante, ma solo uno di loro è riuscito a tornare a riva. L’altro, un giovane di 21 anni di origine ecuadoriana residente in provincia di Pordenone, è stato ritrovato privo di vita dopo lunghe e complesse operazioni di ricerca.

A lanciare l’allarme è stata un’amica che si trovava con i due e che, non vedendoli più riemergere, ha immediatamente allertato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con squadre da terra, sommozzatori e l’ausilio di un elicottero. Le ricerche si sono concentrate tra Fagarè di San Biagio di Callalta e il vicino comune di Ponte di Piave, un tratto tristemente noto per le sue correnti improvvise e i fondali irregolari.

Il giovane sopravvissuto, fortunatamente tratto in salvo poco dopo, è stato affidato alle cure dei sanitari, in stato di choc. Per il suo amico, invece, non c’è stato nulla da fare: il corpo è stato recuperato dai sommozzatori a valle del punto in cui si erano immersi.

La dinamica dell’incidente sembra purtroppo confermare un copione già visto: un tuffo, qualche bracciata, poi la sparizione improvvisa. L’area delle spiaggette di Fagarè, molto frequentata nei mesi estivi da gruppi di giovani e famiglie, è conosciuta da tempo per la sua pericolosità. I cosiddetti “vortici del Piave” possono formarsi all’improvviso, trascinando con sé anche i nuotatori più esperti.

Nonostante le ripetute raccomandazioni delle autorità e la presenza di cartelli di pericolo, la zona continua ad attrarre chi cerca un angolo di natura dove rilassarsi e fare il bagno. Un’illusione di tranquillità che, come dimostra ancora una volta questa tragedia, può trasformarsi in un incubo in pochi istanti.

Le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire con esattezza i fatti, mentre i vigili del fuoco hanno completato le operazioni di recupero della salma. Nel frattempo, il Piave si aggiunge ancora una volta al triste elenco di fiumi italiani teatro di incidenti evitabili. E la sua bellezza selvaggia, oggi, si accompagna a un nuovo dolore.

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