23 Novembre 2025, domenica
HomeItaliaPoliticaTitolo:Ponte sullo Stretto, via ai cantieri nell’estate 2025: "Rigore assoluto contro le...

Titolo:Ponte sullo Stretto, via ai cantieri nell’estate 2025: “Rigore assoluto contro le infiltrazioni”

Salvini annuncia l’apertura dei lavori entro un anno. Piantedosi: "Gestione appalti affidata alle prefetture e controlli rafforzati dal Viminale"

Un anno al via libera per il cantiere del secolo. Il Ponte sullo Stretto di Messina, infrastruttura simbolo di una sfida ingegneristica e politica che attraversa decenni di annunci e battute d’arresto, potrebbe finalmente vedere l’inizio dei lavori entro l’estate 2025. Ad annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che in conferenza stampa ha tracciato la road map per l’opera: “Se tutto procederà con costanza e un pizzico di fortuna, entro l’estate dell’anno prossimo potremo avviare la fase di precantierizzazione”.

L’avvio effettivo del cantiere, ha precisato Salvini, sarà subordinato al via libera del Cipess – il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile – ultimo passaggio tecnico prima dell’apertura ufficiale dei lavori.

Nel nuovo decreto infrastrutture, appena approvato, il progetto del Ponte non prevede nuovi stanziamenti economici, ma introduce importanti misure normative e organizzative. “Il decreto – ha spiegato il vicepremier – contiene 16 articoli che spaziano dai commissariamenti alle opere per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina, passando per il fondo a sostegno dei Gran Premi di Formula 1 e aiuti agli autotrasportatori. Quanto al Ponte, si tratta di un intervento normativo, non finanziario, che mira a garantire trasparenza e legalità”.

Sotto la lente della legalità

Salvini ha posto particolare enfasi sulla necessità di blindare l’opera contro ogni rischio di infiltrazione criminale. “Abbiamo introdotto misure stringenti per il contrasto alle illegalità. Su questo fronte governo, prefetture e forze dell’ordine sono totalmente allineati. Vogliamo rigore assoluto e trasparenza massima”.

Un rafforzamento del sistema dei controlli confermato anche dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha annunciato una nuova centralizzazione delle procedure sotto l’egida del Viminale: “La gestione degli appalti e il monitoraggio delle imprese coinvolte sarà affidata alle prefetture, con il coordinamento della struttura antimafia già attiva per le opere di Milano-Cortina e le ricostruzioni post-terremoto”.

Controlli senza scorciatoie

Tra le novità introdotte, l’obbligo per tutte le aziende coinvolte nel progetto di iscriversi all’anagrafe antimafia: “Non saranno ammesse deroghe – ha precisato Piantedosi – e non ci sarà alcuna forma di silenzio-assenso. Ogni impresa dovrà sottoporsi a verifica piena, e i risultati dei controlli saranno centralizzati per garantire uniformità e tempestività delle azioni”.

Una corsa contro il tempo e contro i sospetti

Il Ponte sullo Stretto torna così al centro dell’agenda infrastrutturale del governo con un’impostazione che punta a coniugare ambizione progettuale e rigore istituzionale. I tempi sono serrati, i controlli capillari. Sullo sfondo, la volontà politica di far partire un’opera che – tra promesse e polemiche – resta da mezzo secolo uno dei simboli più controversi dell’Italia incompiuta.

Ora, tra iter autorizzativi e vigilanza rafforzata, il governo promette di trasformare le intenzioni in realtà. E stavolta – almeno nelle intenzioni – sembra davvero finita l’epoca delle parole.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti