23 Novembre 2025, domenica
HomeItalia“Nessuna sostanza è più forte di te”: la scuola in prima linea...

“Nessuna sostanza è più forte di te”: la scuola in prima linea contro il doping giovanile

L’appello dei docenti di Diritti Umani a sostegno della campagna dell’Istituto Superiore di Sanità: educare alla salute, alla legalità e all’autenticità è un dovere civile

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con profonda convinzione la campagna “Nessuna sostanza è più forte di te”, lanciata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per contrastare l’uso di sostanze dopanti tra i giovani. Un’iniziativa presentata nel corso dell’incontro “ANSA Incontra” che si distingue per la sua visione ampia e la capacità di coinvolgere scuola, famiglie, mondo scientifico e sportivo in una vera e propria alleanza educativa.

In un’epoca in cui il culto della performance e l’ossessione per l’apparenza tendono a deformare il concetto di benessere, la scuola ha il compito imprescindibile di restituire centralità all’educazione alla legalità, alla salute e all’autenticità personale. È qui, tra i banchi, che si costruisce l’identità civile e culturale delle nuove generazioni: un’identità capace di scegliere il rispetto di sé e del proprio corpo, rifiutando le scorciatoie offerte da integratori, anabolizzanti e sostanze potenzialmente nocive.

Il progetto dell’ISS — coordinato da Mirella Taranto, responsabile della comunicazione dell’Istituto — risponde a un’urgenza sanitaria ed etica. Sostanze come il Tribulus terrestris, al centro di uno studio del Centro Nazionale Dipendenze e Doping, sono sempre più diffuse tra gli adolescenti, spesso ignari dei gravi danni a livello epatico, cardiovascolare e psichico. L’iniziativa si caratterizza per una comunicazione creativa ed efficace: reel video, fumetti, un numero verde dedicato, e soprattutto l’interazione diretta con il mondo scolastico, supportata da testimonianze concrete come quelle di Giacomo Perini e Domiziana Mecenate, atleti paralimpici che incarnano la forza della determinazione e dell’autenticità.

Per il Coordinamento dei docenti di Diritti Umani, aderire a questa campagna significa affermare il principio che il doping non è solo una frode sportiva, ma una violazione del diritto alla salute, una minaccia alla libertà interiore, un attacco alla dignità e al valore della persona. Educare alla verità, alla resilienza e al rispetto del proprio limite non è un’opzione, ma una responsabilità collettiva.

Da qui, l’invito alle istituzioni scolastiche affinché questa campagna non resti un episodio isolato, ma diventi parte integrante dei programmi formativi, fin dalla scuola primaria. Solo così sarà possibile offrire ai giovani gli strumenti per sviluppare una coscienza critica, capace di resistere ai modelli tossici proposti da una società che esalta il successo a ogni costo.

Insegnare a dire no al doping, oggi, significa allenare sogni, valori e coscienza critica: una vera strategia educativa per generazioni più libere, consapevoli e forti. Non di sostanze, ma di ideali.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti