MILANO — Una piazza gremita e determinata ha alzato la voce contro odio, razzismo e suprematismo. In occasione della manifestazione “Nessuno spazio per l’odio”, svoltasi a San Babila, il Movimento 5 Stelle ha preso parte con una presenza forte e simbolica: sul palco, accanto ai rappresentanti del mondo sindacale, delle associazioni e della società civile, sono intervenuti il capogruppo lombardo Nicola Di Marco, la consigliera regionale Paola Pizzighini e l’europarlamentare Gaetano Pedullà, accompagnati da una folta delegazione milanese e da numerosi attivisti.
Un intervento, quello di Pedullà, carico di significato: ha scelto di leggere l’articolo 54 della Costituzione italiana, che richiama ogni cittadino all’onore e alla disciplina nell’esercizio delle funzioni pubbliche. Poi, rivolgendosi alla folla, ha scandito con forza:
“Non c’è onore né disciplina nel perseguitare immigrati, poveri o ultimi. Mai in nostro nome! Il Remigration Summit, raduno dell’estrema destra, è uno sfregio alla Costituzione.”
La manifestazione si è tenuta in concomitanza con il controverso evento organizzato da gruppi neofascisti in città: il cosiddetto Remigration Summit, un appuntamento ideologico che propone politiche di “rimpatrio forzato” e che ha sollevato un’ondata di indignazione in tutto il Paese. In altri Stati europei, eventi simili sono stati vietati per ragioni di ordine pubblico e per l’evidente richiamo a tesi razziste e neofasciste. In Italia, invece, il governo ha scelto di non intervenire.
Proprio su questo punto si è espresso duramente Pedullà, interpellato durante la giornata per commentare anche gli scontri avvenuti in un secondo momento tra alcune frange di manifestanti e le forze dell’ordine.
“Chi sceglie la violenza si mette sempre dalla parte sbagliata della storia,” ha affermato, “ma ciò che conta oggi è la forza della risposta democratica che è arrivata da Milano. Una piazza civile, pacifica ma durissima, che ha detto no al suprematismo con la voce di leader politici, lavoratori, studenti e associazioni. La vera delusione? Il silenzio del governo, che ha permesso lo svolgimento di questo raduno. In altri Paesi sarebbe stato vietato. In Italia, invece, si tollerano eventi che calpestano i valori costituzionali.”
Il Movimento 5 Stelle ha ribadito, così, la sua linea netta: nessun compromesso con l’odio, nessuna ambiguità con l’estrema destra.
“Milano è città aperta, inclusiva, democratica. E oggi ha dimostrato di essere anche una città resistente,” ha commentato Nicola Di Marco a margine dell’evento.
Un messaggio chiaro, che va oltre le appartenenze politiche e si iscrive nella difesa dei diritti umani e dei principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica.