14 Maggio 2025, mercoledì
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Stati Uniti, pena di morte per il killer del CEO: la Procura federale accusa Luigi Mangione di terrorismo ideologico

Il giovane italo-americano è accusato dell’omicidio premeditato di Brian Thompson, amministratore delegato di UnitedHealth Group. Per la Procura, voleva colpire l’intero sistema delle assicurazioni sanitarie.

La giustizia federale americana ha scelto la linea dura contro Luigi Mangione, il 26enne italo-americano accusato dell’omicidio di Brian Thompson, CEO della divisione assicurativa di UnitedHealth Group.
Il Dipartimento di Giustizia ha depositato presso la Corte distrettuale di Manhattan la “notice of intent”, con cui manifesta ufficialmente la volontà di chiedere la pena di morte. Si tratta di una decisione pesantissima, formalizzata dopo il parere favorevole dell’Attorney General Pamela Bondi, che lo scorso 1° aprile ha autorizzato la Procura a perseguire la massima sanzione prevista dall’ordinamento federale.

Secondo quanto si legge nel documento di 16 pagine, Mangione rappresenterebbe un “pericolo concreto e duraturo” per la società, animato da una visione ideologica estremista: «Intendeva colpire un intero settore industriale – scrivono i procuratori – per innescare un’ondata di protesta sociale contro il sistema delle assicurazioni sanitarie private».

L’agguato in pieno centro a Manhattan

Il delitto è avvenuto il 4 dicembre 2024, nel cuore di New York, davanti all’hotel Hilton Midtown, a due passi dalla Quinta Strada. Stando alle ricostruzioni investigative, Mangione avrebbe pedinato Thompson per diversi giorni, studiando abitudini e spostamenti. Quella mattina, lo avrebbe atteso all’uscita dell’albergo e gli avrebbe sparato più colpi con una pistola calibro 9 mm equipaggiata con silenziatore.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano un uomo incappucciato in fuga tra la folla. Cinque giorni più tardi, Mangione è stato arrestato in Pennsylvania: con sé aveva l’arma del delitto, abiti compatibili con quelli ripresi dai filmati e un taccuino contenente annotazioni inquietanti, tra cui la frase: “Voglio far fuori un dirigente assicurativo”.

Il processo e la richiesta di pena capitale

Mangione comparirà nelle prossime ore davanti al tribunale federale per l’udienza di imputazione, mentre parallelamente è già coinvolto in un procedimento statale presso la giustizia di New York, dove si è dichiarato non colpevole.

Se il giovane verrà condannato in sede federale, si aprirà una seconda fase processuale dedicata all’eventuale applicazione della pena di morte, che potrà essere decisa solo all’unanimità dalla giuria. Saranno chiamati a valutare aggravanti e circostanze, comprese le motivazioni politiche e ideologiche che – secondo l’accusa – hanno trasformato il delitto in un atto di terrorismo interno.

La vicenda ha già scosso il mondo della finanza e della sanità americana. Thompson era considerato uno dei più autorevoli dirigenti del settore assicurativo. La sua morte, violenta e simbolica, ha rilanciato il dibattito su sicurezza, radicalizzazione giovanile e tenuta del sistema privatistico.

Il processo promette di essere lungo, teso e carico di implicazioni politiche. E, se confermata, la richiesta di pena capitale rappresenterà un banco di prova per l’intero sistema giudiziario statunitense.

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