Città del Vaticano – La Basilica di San Pietro ha accolto questa mattina la salma di Papa Francesco, scomparso lunedì all’età di 88 anni. Un momento solenne e carico di commozione ha segnato l’inizio dei tre giorni di omaggio da parte dei fedeli, accorsi già in migliaia in piazza con un’unica voce: “Santo subito”.
La traslazione del corpo, avvenuta da Casa Santa Marta alla Basilica Vaticana, ha aperto ufficialmente la camera ardente pubblica, dove il popolo potrà rendere l’ultimo saluto al Papa che ha segnato un’epoca con la sua semplicità, il suo coraggio e il suo sguardo rivolto ai più fragili.
Martedì, nella cappella privata di Santa Marta, il corpo del Pontefice era stato visitato in forma riservata da cardinali, membri della Curia romana, dipendenti vaticani e autorità italiane, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
In segno di lutto e rispetto, il governo italiano ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, da martedì 22 a sabato 26 aprile, giornata in cui si svolgeranno i funerali solenni.
Funerali sabato alla presenza dei grandi del mondo
La cerimonia funebre si terrà sabato mattina, alle ore 10, in Piazza San Pietro. Si prevede la presenza di numerosi leader internazionali, tra cui Donald Trump, Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen e Keir Starmer. Sarà una celebrazione che unirà popoli, fedi e culture nel nome di un Papa che ha saputo parlare al mondo intero con il linguaggio universale dell’umanità.
Orari straordinari per l’ultimo saluto
Per permettere ai fedeli di tutto il mondo di visitare la salma, la Basilica resterà aperta con orari straordinari:
- Mercoledì 23 aprile: dalle ore 11 alle 24
- Giovedì 24 aprile: dalle ore 7 alle 24
- Venerdì 25 aprile: dalle ore 7 alle 19
Lo ha comunicato la Sala Stampa della Santa Sede, sottolineando l’enorme affluenza prevista e invitando i pellegrini alla preghiera e al raccoglimento.
Un pontificato che ha segnato la storia
Papa Francesco, il primo gesuita e il primo pontefice sudamericano della storia, ha guidato la Chiesa con una visione dirompente e profetica. Ha parlato di pace e giustizia sociale, ha chiesto perdono a nome della Chiesa, ha denunciato le disuguaglianze, l’indifferenza, l’ipocrisia.
Nel giorno del suo ultimo viaggio terreno, la folla radunata sotto il Cupolone non piange solo un pontefice, ma un padre, una guida, un simbolo di speranza. E il grido spontaneo che si alza da Piazza San Pietro — “Santo subito!” — è il segno tangibile di quanto profonda sia stata la sua impronta nel cuore dei fedeli.
