16 Maggio 2025, venerdì
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Addio ad Angelo Longoni, il regista delle passioni forti e dei grandi racconti italiani

È scomparso a Roma all’età di 68 anni il regista, drammaturgo e scrittore milanese. I funerali si terranno mercoledì 23 aprile alla Chiesa di Santa Maria in Trastevere.

Roma piange Angelo Longoni, voce potente del teatro e della fiction italiana
Si è spento a Roma all’età di 68 anni Angelo Longoni, regista, scrittore e drammaturgo tra i più eclettici e apprezzati della scena contemporanea italiana. A darne l’annuncio è stata la moglie, l’attrice Eleonora Ivone, che con lui ha condiviso non solo la vita privata ma anche molte esperienze artistiche. I funerali si terranno mercoledì 23 aprile alle ore 12 nella splendida cornice della Chiesa di Santa Maria in Trastevere.

Nato a Milano, Longoni si era diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, una delle fucine più prestigiose del panorama teatrale italiano. Sin dagli esordi aveva mostrato una straordinaria versatilità, passando con naturalezza dalla scrittura alla regia, dal palcoscenico al grande e piccolo schermo, senza mai perdere la sua inconfondibile impronta autoriale.

Dalle tavole del palcoscenico allo schermo
Autore di testi teatrali intensi e coinvolgenti, come Uomini senza donne e Naja — quest’ultimo adattato con successo anche per il cinema — Longoni ha saputo raccontare con lucidità e passione l’animo umano, i rapporti generazionali e le tensioni sociali. A consacrarlo sul grande schermo è Uomini senza donne (1995), interpretato da Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi, coppia che ritroverà nel successivo Facciamo fiesta (1997).

L’anno prima aveva diretto Caccia alla mosche, presentato al Noir in Festival di Courmayeur, segnando il suo debutto nel lungometraggio. Con Naja, sempre del 1997, porta sullo schermo la vita difficile di un gruppo di giovani soldati, tracciando un ritratto crudo e realistico della leva militare italiana.

Il successo televisivo di Caravaggio
Longoni ha lasciato un segno indelebile anche nel mondo della televisione. Dopo aver diretto varie fiction — Madri, Un anno a primavera, Non avere paura — il vero trionfo arriva nel 2007 con la miniserie Caravaggio, interpretata da Alessio Boni, Elena Sofia Ricci, Paolo Briguglia e Benjamim Sadler, con musiche firmate dal premio Oscar Luis Bacalov. Un’opera che coniuga rigore storico e impatto emotivo, capace di raccontare il tormento e il genio dell’artista in modo vibrante e moderno.

A seguire, Longoni prosegue nel solco della fiction con titoli come Un amore di strega (2009), con Alessia Marcuzzi, e Le segretarie del 6° con Claudia Gerini e Micaela Ramazzotti, fino a Tiberio Mitri – Il campione e la Miss, dove dirige Luca Argentero e Martina Stella.

L’impegno nella formazione e nella drammaturgia contemporanea
Oltre alla carriera artistica, Angelo Longoni è stato anche un appassionato promotore della cultura e della formazione. Ha insegnato recitazione, regia, drammaturgia e sceneggiatura, diventando un punto di riferimento per le nuove generazioni. È stato fondatore del CENDIC (Centro Nazionale Drammaturgia Italiana Contemporanea), un laboratorio vivo e pulsante di scrittura scenica, e della casa di produzione Wake Up Produzioni, dedicata al cinema, al teatro e alla didattica.

Una vita per l’arte, un lascito profondo
Viveva a Roma con la moglie Eleonora Ivone e le loro tre figlie, Margherita, Stella e Beatrice. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme nel mondo culturale italiano, ma il suo lavoro, i suoi personaggi e le sue storie continueranno a parlare per lui, con la forza e la sincerità che lo hanno sempre contraddistinto.

Angelo Longoni non ha mai avuto paura di confrontarsi con temi forti, né di raccontare la fragilità, la rabbia o la tenerezza dell’essere umano. Il suo sguardo acuto e la sua penna vibrante restano un’eredità preziosa per chi ama l’arte e il racconto dell’Italia più vera.

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