16 Maggio 2025, venerdì
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Ossessione e Vendetta: Arrestato per Stalking e Revenge Porn l’Ex Marito Molestatore

Per anni ha perseguitato l’ex moglie con pedinamenti, minacce e la diffusione di video intimi. L’intervento dei Carabinieri pone fine a un incubo iniziato nel 2019.

Non accettava la fine del matrimonio e, divorato dal rancore, ha trasformato l’ossessione per l’ex moglie in una spirale di persecuzioni e violenze psicologiche. Un cittadino serbo di 49 anni, residente a Trieste, è stato arrestato dai Carabinieri dopo essere stato prima denunciato e poi formalmente indagato per atti persecutori e diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito, meglio conosciuto come revenge porn.

L’arresto è avvenuto su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere. A eseguire il provvedimento sono stati i militari del Comando Stazione dei Carabinieri di via dell’Istria, che da tempo monitoravano la situazione su segnalazione della vittima.

La donna, anche lei serba, classe 1985, aveva trovato il coraggio di denunciare le violenze subite nel tempo. Le sue dichiarazioni hanno dato il via a un’indagine che ha messo in luce un quadro allarmante: già durante la relazione, e in modo ancor più marcato dopo la separazione avvenuta nel 2019, l’uomo aveva iniziato a perseguitarla con una lunga serie di comportamenti molesti. Pedinamenti, appostamenti sotto casa, telefonate continue, messaggi insistenti e offensivi. Una vera e propria strategia del terrore volta a controllare, umiliare e intimidire la donna.

Ma non si è fermato qui. L’indagine ha rivelato che l’uomo era riuscito a impossessarsi del contenuto del cellulare della ex moglie, da cui aveva sottratto alcuni video privati a sfondo sessuale, poi diffusi a terzi senza il consenso della vittima. Un atto di inaudita violenza, mirato a distruggere la sua dignità e a infliggerle ulteriore sofferenza.

Grazie al coraggio della donna e alla prontezza delle forze dell’ordine, il molestatore è stato fermato e ora si trova detenuto presso la Casa Circondariale di Trieste, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’intervento dei Carabinieri segna un punto fermo nella lotta contro la violenza di genere, e in particolare contro la diffusione non consensuale di materiale intimo, una forma sempre più frequente e devastante di abuso.

L’Arma ribadisce con forza il proprio impegno nella protezione delle vittime e invita chiunque si trovi in situazioni simili a non restare in silenzio. Denunciare è il primo passo per spezzare la catena della paura.

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