Sumy, Ucraina nord-orientale – Una domenica di sangue ha scosso l’Ucraina. Mentre il Paese celebrava la Domenica delle Palme, la Russia ha lanciato un attacco missilistico balistico sulla città di Sumy, colpendo in pieno il cuore della vita civile: strade, case, scuole, automobili in transito. Il bilancio provvisorio parla di decine di morti e feriti, ma i numeri sono destinati a salire con il passare delle ore.
A denunciare con durezza l’accaduto è stato il presidente Volodymyr Zelensky, che ha affidato il suo sfogo a Telegram:
“Un terribile attacco missilistico balistico russo su Sumy. I missili nemici hanno colpito una normale strada cittadina, la vita di tutti i giorni: abitazioni, istituti scolastici, auto in strada… E questo avviene in un giorno in cui le persone vanno in chiesa, per la Domenica delle Palme, la festa dell’ingresso del Signore a Gerusalemme. Solo un bastardo può comportarsi così.”
Un attacco simbolico, nel giorno della pace
Il raid è avvenuto proprio in una data altamente simbolica per la comunità cristiana: la Domenica delle Palme, che apre la Settimana Santa. Zelensky ha sottolineato con forza questa coincidenza, evidenziando la volontà deliberata, da parte di Mosca, di colpire la normalità e la spiritualità della popolazione.
Il presidente ucraino ha parlato di un gesto che va oltre la guerra tradizionale: “Questo non è solo un attacco militare: è un assalto alla dignità della vita quotidiana, alla fede, alla speranza, a ciò che rende umani anche nei momenti più difficili”.
Sumy ancora sotto attacco
Situata a pochi chilometri dal confine russo, Sumy è da mesi nel mirino delle forze armate russe, ma l’intensità dell’attacco di oggi segna un nuovo e tragico picco. Secondo fonti locali, i missili avrebbero centrato in pieno quartieri residenziali e infrastrutture scolastiche, causando un alto numero di vittime tra civili, tra cui donne, bambini e anziani.
Squadre di soccorso e volontari hanno lavorato senza sosta tra le macerie, mentre le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza e chiesto rinforzi in termini di mezzi e personale medico.
Reazioni e condanne
L’attacco ha già suscitato la condanna internazionale. Diversi Paesi dell’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno espresso solidarietà all’Ucraina, definendo l’attacco su Sumy come “un crimine contro l’umanità” e “l’ennesima violazione del diritto internazionale da parte della Federazione Russa”.
Secondo fonti dell’intelligence occidentale, il raid potrebbe far parte di una nuova strategia di pressione psicologica contro i centri urbani ucraini in vista di un’ulteriore escalation sul fronte orientale.
Un Paese che non si arrende
Nonostante il dolore e la distruzione, Zelensky ha ribadito la determinazione del popolo ucraino:
“Il nostro spirito non può essere spezzato da chi usa i missili per seminare terrore. Risponderemo con forza, con verità e con giustizia.”