Mercoledì sera, la strada che collega Turi a Polignano, nel cuore del Barese, è stata teatro di una tragedia che ha sconvolto la comunità. Fabiana Chiarappa, 32 anni, soccorritrice del 118 e giocatrice di rugby, stava percorrendo quel tratto di strada in sella alla sua moto quando, secondo le indagini, un’auto l’ha travolta, facendola finire fuori strada. Il violento impatto ha provocato la morte istantanea della giovane donna.
Il caso ha assunto toni ancora più inquietanti quando, dopo un iniziale report che parlava di un incidente autonomo, le indagini dei carabinieri hanno rivelato nuovi dettagli, portando ad un clamoroso sviluppo: un prete è stato iscritto nel registro degli indagati con le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso. L’uomo, secondo la ricostruzione, sarebbe stato alla guida dell’auto coinvolta nel sinistro e, dopo l’incidente, si sarebbe allontanato senza fermarsi per prestare aiuto.
Le telecamere di sorveglianza di una stazione di servizio nelle vicinanze hanno immortalato l’auto dell’uomo che, dopo aver colpito la moto di Fabiana, ha proseguito la sua corsa, senza alcuna intenzione di fermarsi per soccorrere la vittima. Le prime ipotesi, che parlavano di un incidente senza altri veicoli coinvolti, sono state rapidamente scartate, dando spazio a una nuova verità che emerge dalle indagini.
La Procura ha già disposto l’autopsia sul corpo di Fabiana Chiarappa per stabilire con precisione le cause della morte e verificare se la giovane avrebbe potuto salvarsi qualora fossero stati prestati soccorsi tempestivi. Il sacerdote indagato è stato ascoltato dal pubblico ministero, assistito dal suo avvocato, e ora la giustizia dovrà fare chiarezza su quanto accaduto quella tragica sera.
