23 Marzo 2025, domenica
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Sanremo, Conti: “Vediamo l’anno prossimo se mi viene un’idea, ma penso di sì”

La finale del festival di Sanremo di Carlo Conti, che ha visto la vittoria di Olly con la canzone Balorda nostalgia, ha ottenuto un grande successo di pubblico con un ascolto medio, in termini di total audience, dalle 21.23 all’1.59, di 13 milioni 427mila telespettatori pari al 73.1% di share.

Nella conferenza stampa finale del Festival di Sanremo, il conduttore ha risposto alle domande dei giornalisti e ha tracciato un bilancio di questa edizione che afferma di non aver vissuto come una sfida, dopo gli straordinari festival di Amadeus, ma di aver ripreso un lavoro iniziato con la Rai nel 2015, cercando di lavorare come i suoi amici hanno fatto prima di lui, con risultati che fanno sorridere.

“Adesso il problema vero è per chi lo dovrà fare il prossimo anno: ah già sono io!” ironizza il conduttore, “Il mio festival? Lo definirei baudiano”, ha spiegato poi Carlo Conti “Il festival è il festival: non credo che sia in un modo o in un altro. Il mio è un festival baudiano, nel senso migliore del termine. Pippo ci ha insegnato a fare il festival in questo modo”.

“Quest’anno è stato bellissimo, la parola d’ordine è stata insieme: ci siamo divertiti insieme, lo abbiamo fatto insieme. Vediamo l’anno prossimo se mi viene un’idea, ma penso di sì. Adesso torniamo alla normalità”, risponde Carlo Conti a una domanda sulla possibilità che l’anno prossimo, dopo i risultati record di quest’anno, torni alla guida del festival non solo come direttore artistico, ma anche come conduttore. “L’azienda mi ha chiesto di divertirmi per due anni sul festival – aggiunge Conti -, io ho accettato, poi deciderò cosa fare strada facendo. Fare il Festival non è solo condurlo, che alla fine è la cosa più facile, ma è anche organizzazione, direzione artistica, scelta della scenografia, delle luci, degli abiti. Se nel futuro il mio lavoro dovesse servire ad aiutare qualche nuova leva, vedremo se potrò aiutare”.

Commentando le proteste che hanno accompagnato all’Ariston la presenza di Giorgia e Achille Lauro fuori dalla top five, ha sottolineato: “Vi faccio notare che insieme ai fischi ci sono stati anche boati e applausi quando ho lanciato il televoto per la cinquina finale. Tutto questo fa un po’ parte del dna del festival di Sanremo. Sono stato sorpreso anch’io come il pubblico dei risultati ma credo che la standing ovation per Giorgia valga più di un primo posto”.

Ascolti record per questa edizione, la più vista dal 2000 ad oggi, con una media di 12.5 milioni di spettatori con il 67.1% share, ottenendo anche un record per quanto riguarda la raccolta di spot che ha raggiunto i 65 milioni, con un +8.5% rispetto allo scorso anno.

Non nascondono la soddisfazione per il grande successo di ascolti, l’amministratore delegato Rai Giampaolo Rossi e il direttore generale Roberto Sergio, che definiscono questa edizione un evento entusiasmante, capace di coinvolgere il Paese in uno splendido affresco della musica italiana, un Festival davvero di tutti, un perfetto mix di spettacolo, musica e storie del nostro presente.

Un podio fatto da artisti autentici che magari il pubblico più ampio non conosceva, con una formula di voto nuova, come ha spiegato Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time Rai, parlando dei risultati del festival di Sanremo: “Nella fase a 29 il più televotato è stato Brunori SAS, in quella a 5 Lucio Corsi ha preso il sopravvento, ma Olly ha vinto anche e soprattutto perché aveva i dati miglior rispetto alle serate precedenti” e poi  sottolinea “i dati dei primi 5 sono molto livellati, non c’è stato un leader andato in fuga, se la sono giocata bene, con un livello qualitativo importante: è arte che siamo fieri di aver portato al festival”.

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