12 Febbraio 2025, mercoledì
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Bari, neonato trovato morto nella culla termica: non parte la telefonata al parroco

A Bari, un neonato è stato trovato senza vita nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista. Non è partita la telefonata automatica al parroco, un dettaglio che solleva dubbi sulle cause del decesso.

Il dramma si è consumato la mattina del 2 gennaio nella chiesa San Giovanni Battista di Bari, dove un neonato di circa 20 giorni è stato trovato privo di vita all’interno di una culla termica, destinata a garantire sicurezza e accoglienza ai bambini abbandonati. Il bambino, che era stato deposto nel dispositivo il giorno prima, sembrava essere stato lasciato vivo al momento dell’abbandono, ma purtroppo non è sopravvissuto.

Uno degli elementi chiave dell’indagine è il fatto che, contrariamente a quanto previsto, la culla non ha attivato la telefonata automatica al cellulare del parroco, don Antonio Ruccia, che avrebbe dovuto ricevere un avviso non appena il neonato veniva collocato all’interno. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato il momento in cui il piccolo è stato deposto nella culla, ma la mancanza di una chiamata d’emergenza ha sollevato molteplici interrogativi.

Le ultime indagini, condotte dagli inquirenti, hanno portato alla luce nuove ipotesi, tra cui l’ipotesi che il bambino fosse stato effettivamente lasciato vivo nella culla. Gli accertamenti hanno poi individuato un possibile problema tecnico nel dispositivo: il 14 dicembre, Vincenzo Nanocchio, il tecnico che aveva effettuato l’installazione della culla, aveva sostituito l’alimentatore a causa di alcuni blackout. Questa modifica potrebbe aver compromesso il corretto funzionamento del sistema di allarme, impedendo la telefonata di avviso.

Per ora, le indagini si concentrano su due filoni principali: l’abbandono del minore e l’omissione di atti di ufficio da parte del parroco e del tecnico incaricato. Entrambi sono indagati per omicidio colposo in relazione al decesso del neonato e per l’accusa di abbandono di minore a carico di ignoti.

Questo caso solleva molteplici riflessioni sulla sicurezza delle culle termiche e sulle procedure da seguire in caso di abbandono di neonati, e pone l’accento sulla responsabilità di chi gestisce questi dispositivi vitali per la protezione dei più vulnerabili. Gli sviluppi dell’inchiesta potrebbero portare a una revisione delle normative e dei controlli su queste strutture di accoglienza, per evitare tragedie simili in futuro.

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