I carabinieri italiani sono pronti a partire “a breve” per una missione cruciale al valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Consiglio dell’Unione Europea tenutosi a Bruxelles. “La missione militare, che coinvolge anche rappresentanti di Francia e Spagna, partirà da Vicenza con un volo militare”, ha spiegato Tajani, sottolineando il carattere internazionale dell’iniziativa.
L’operazione rientra nel quadro della missione Eubam Rafah, lanciata dall’UE per garantire una presenza di monitoraggio neutrale e favorire il dialogo al valico di confine. La missione era stata sospesa allo scoppio della guerra a Gaza, ma il recente cessate il fuoco ha aperto la strada al suo ripristino. Tajani ha evidenziato il significato politico e simbolico di questo passo: “Nonostante il contingente non sia numeroso, è significativo che l’Europa torni a giocare un ruolo di primo piano in una zona cruciale come il valico di Rafah”. Il ministro ha anche sottolineato la collaborazione con l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), ritenendola fondamentale per il futuro della regione. “Coinvolgere l’ANP è la strada migliore per promuovere stabilità e dialogo”, ha aggiunto.
Parallelamente, la situazione in Medio Oriente sembra muoversi verso una fragile stabilità. Dopo intensi negoziati, Hamas ha annunciato un ulteriore rilascio di ostaggi, previsto per giovedì prossimo. La conferma è arrivata anche dall’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu. Tra le persone che dovrebbero essere liberate figurano l’ostaggio civile Arbel Yehud e la soldatessa Agam Berger, oltre a un terzo prigioniero. Un successivo rilascio di altri tre ostaggi è previsto per sabato.
Secondo le dichiarazioni del governo israeliano, Hamas ha consegnato una lista dettagliata delle condizioni degli ostaggi che saranno liberati nella prima fase. In cambio, Israele ha acconsentito al passaggio di civili palestinesi verso il nord di Gaza, un gesto che punta a distendere le tensioni.
La tregua, benché fragile, rappresenta una finestra di opportunità per intensificare gli sforzi diplomatici. La missione al valico di Rafah potrebbe fungere da catalizzatore per un rinnovato impegno internazionale, offrendo una speranza di stabilità e dialogo in una regione martoriata dal conflitto. Tajani, dal canto suo, ha ribadito l’importanza della presenza europea: “Non si tratta solo di sicurezza, ma di costruire un ponte verso la pace”.
