22 Marzo 2025, sabato
HomeItaliaTragedia familiare a Locri: fratelli accusati di omicidio e occultamento del cadavere...

Tragedia familiare a Locri: fratelli accusati di omicidio e occultamento del cadavere del padre

Un acceso litigio tra figli e genitori culmina in un drammatico omicidio. Due fratelli arrestati, uno dei quali minorenne. La ricostruzione delle indagini offre nuovi elementi inquietanti.

Un terribile dramma familiare ha sconvolto la comunità di Locri, in provincia di Reggio Calabria. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Locri, supportati da altre unità locali, hanno arrestato due fratelli – uno dei quali minorenne – accusati di aver ucciso il padre l’11 gennaio scorso, nascondendo poi il corpo e distruggendo le prove. L’accusa nei loro confronti è gravissima: omicidio, occultamento di cadavere e porto abusivo di arma da fuoco in concorso.

Una lite che sfocia nell’omicidio
La tragedia si è consumata durante una violenta discussione familiare, scaturita da vecchi dissidi tra padre e figli. Durante il confronto, il fratello maggiore avrebbe estratto una pistola calibro 38, sparando fatalmente al genitore. Il colpo mortale ha colpito il padre sul colpo, senza alcuna possibilità di salvezza. Dopo l’omicidio, i due giovani hanno occultato il cadavere in un locale interrato della casa e hanno provveduto a far sparire l’arma del delitto, con l’intento di depistare le indagini.

Un’indagine complessa e ricca di svolte
Fin dai primi momenti, l’inchiesta ha assunto contorni complessi. Il ritardo nell’allarme, dato che la richiesta di soccorso è arrivata solo il giorno successivo al delitto, ha destato sospetti negli investigatori. Questo ritardo, unito ad altri segnali anomali, ha spinto i Carabinieri a procedere con un accurato sopralluogo nell’abitazione della vittima. Le prime perizie hanno confermato che la scena del crimine nascondeva numerosi dettagli inquietanti.

L’indagine si è avvalsa di strumenti tecnologici, come le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno fornito riscontri fondamentali. Inoltre, il fratello maggiore, presentatosi spontaneamente in caserma con i suoi legali, ha reso dichiarazioni cruciali che hanno permesso di ricostruire la dinamica del crimine e di localizzare l’arma usata per l’assassinio.

Ritrovamenti decisivi
Il 18 gennaio, a seguito di ricerche minuziose e coordinate, sono stati effettuati due rinvenimenti chiave. L’arma del delitto, una pistola calibro 38 priva di matricola, è stata recuperata in una zona isolata di Ardore, nascosta in un sacco contenente anche bossoli e munizioni, tutti dello stesso calibro. I Carabinieri hanno anche rinvenuto l’autovettura della vittima, abbandonata in una zona remota dell’agro di Bovalino. Entrambi gli oggetti sono stati sottoposti a perizie tecniche da parte dei carabinieri specializzati del RIS di Messina e della SIS di Reggio Calabria.

Le indagini proseguono
Il caso è ancora sotto indagine da parte della Procura della Repubblica di Locri e della Procura per i Minorenni di Reggio Calabria. Gli inquirenti stanno approfondendo il contesto familiare e personale dei coinvolti per chiarire le motivazioni alla base dell’omicidio e per verificare l’eventuale coinvolgimento di terze persone. Al momento, i due fratelli arrestati sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa che si concluda la fase delle indagini preliminari.

Il principio di presunzione di innocenza
Si ricorda che, secondo la legge, i due indagati devono essere considerati innocenti fino a una sentenza definitiva di condanna, in quanto il procedimento si trova ancora nelle fasi iniziali dell’indagine.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti