La fascia jonica della Calabria si trova ancora una volta a fare i conti con un isolamento sempre più marcato, a causa della chiusura indefinita della linea ferroviaria che collega Catanzaro, Crotone e Sibari. Questa interruzione, senza una data precisa di riapertura, sta privando la regione di uno dei mezzi di trasporto più cruciali, lasciando i cittadini senza alternative valide.
Le aspettative legate al potenziamento della linea ferroviaria, alimentate da dichiarazioni ottimistiche riguardo all’introduzione dei nuovi treni Blues lungo la costa jonica entro il 2025, sono state spazzate via dalla realtà. Invece di un accesso a un sistema di trasporto moderno e funzionale, i cittadini si trovano ora costretti a fare i conti con un servizio sostitutivo su gomma lungo la SS 106, con tempi di percorrenza insostenibili per la maggior parte degli utenti.
Il viaggio tra Catanzaro e Sibari, lungo i 182 chilometri della tratta, diventerà un’incubo: si stima che ci vorranno ben 4 ore e 30 minuti, traffico permettendo, per percorrere l’intero tragitto. La situazione non migliora nemmeno per i tratti più brevi. Il percorso tra Catanzaro e Crotone, che normalmente impiega circa 50 minuti, subirà un incremento del tempo di viaggio, arrivando a quasi un’ora e mezza. La situazione peggiore si registra per il tratto Crotone-Sibari, dove i tempi di percorrenza si allungheranno a ben tre ore.
Il Comitato Cittadino Ferrovia Jonica ha già condannato con forza questa decisione, ritenendo la chiusura delle tratte ferroviarie una scelta inaccettabile. Il rischio che si corre è grave: l’interruzione dei collegamenti ferroviari va a colpire duramente non solo i pendolari, ma anche lo sviluppo della città di Crotone e dell’intera fascia jonica. In particolare, la nascita della sede universitaria di Crotone, un progetto fondamentale per la crescita e la modernizzazione della zona, potrebbe subire un colpo irreversibile. Come potranno gli studenti provenienti da altre province raggiungere la città se i trasporti restano così insufficienti? Le ripercussioni sull’economia locale e sul turismo sono altrettanto gravi, con un impatto che potrebbe rivelarsi devastante per l’intero territorio.
In questo scenario, il Comitato ha chiesto con urgenza l’attivazione di un tavolo istituzionale con la Regione Calabria per trovare soluzioni rapide e concrete che possano risolvere la questione e garantire al più presto il ripristino dei collegamenti ferroviari. La fascia jonica non può più continuare a essere penalizzata da decisioni prese senza consultare i cittadini e senza considerare le enormi conseguenze economiche, sociali e culturali di tali scelte.
L’isolamento della zona rischia di diventare una condanna per un territorio che merita invece di essere sostenuto e potenziato, non solo per il benessere delle persone che lo abitano, ma anche per l’intera economia regionale.