14 Gennaio 2025, martedì
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Finti Carabinieri Truffano Anziana a Messina: Rubati 50mila Euro in Gioielli

La vittima raggirata con una falsa telefonata: “Suoi figlio è in arresto, servono soldi per liberarlo

Un episodio di truffa ai danni di un’anziana signora di Mistretta (Me) ha scosso la comunità, con due truffatori che, fingendosi carabinieri, sono riusciti a rubare oltre 50mila euro in gioielli. La vicenda si è svolta nel maggio 2024 e ha avuto un epilogo solo ora con l’arresto dei responsabili, due individui provenienti dalla provincia di Catania, un uomo di 36 anni e una donna di 44 anni, accusati di truffa e ora posti agli arresti domiciliari.

Il raggiro ha avuto inizio con una telefonata al fisso della vittima, nella quale un uomo, spacciandosi per “maresciallo dei carabinieri”, ha informato la donna che suo figlio era stato arrestato per un incidente stradale e che per liberarlo era necessaria una somma ingente di denaro. Spaventata e sopraffatta dalla paura, l’anziana ha creduto alla falsa storia e ha accettato di consegnare tutti i suoi preziosi custoditi in casa, tra cui monili in oro e altri oggetti di valore, per un totale di oltre 50mila euro.

Il trucco non è finito lì: poco dopo, uno dei truffatori si è presentato a casa della donna, fingendosi un altro carabiniere, e ha ritirato il bottino. Dopo aver commesso il furto, i due si sono allontanati rapidamente con un’auto, successivamente risultata noleggiata.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Mistretta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno portato a un risultato positivo grazie alle dichiarazioni della vittima, ai testimoni e all’analisi delle telecamere di sorveglianza. È emerso che i truffatori avevano pianificato con attenzione l’intero raggiro, sfruttando la vulnerabilità dell’anziana per guadagnarsi la sua fiducia e poterle accedere alla casa.

L’operazione che ha portato agli arresti è il frutto di un’indagine approfondita, che ha raccolto elementi concreti contro i due truffatori, evidenziando l’inganno ben architettato e la spietatezza con cui sono stati rubati i beni della vittima. La procura di Patti, sotto la guida del Procuratore Capo Angelo Vittorio Cavallo, ha così messo fine a una truffa che, seppur ben congegnata, non ha impedito alle forze dell’ordine di rintracciare e arrestare i colpevoli.

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