15 Gennaio 2025, mercoledì
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Trump presenta il suo programma da presidente: “Il nostro Paese decollerà dal 20 gennaio”

L’ex presidente annuncia politiche di rilancio economico, inasprimento della politica estera e una revisione del nome del Golfo del Messico

Nel suo primo discorso da presidente eletto, Donald Trump ha delineato una serie di iniziative che segneranno il suo ritorno alla Casa Bianca, previsto per il 20 gennaio, data in cui avrà luogo l’Inauguration Day. Il tycoon ha assicurato che “dal 20 gennaio, l’economia americana inizierà a decollare”, promettendo una crescita rapida e vigorosa. In questo discorso, tenuto dalla sua residenza di Mar-a-Lago, Trump ha toccato numerosi temi, a partire dall’economia e dalla politica energetica.

Parlando delle sfide economiche che gli Stati Uniti stanno affrontando, Trump ha evidenziato come l’inflazione abbia raggiunto livelli senza precedenti, ma ha garantito che, nei prossimi anni, il Paese si rialzerà “come una navetta spaziale”, grazie a una serie di riforme economiche mirate. In particolare, ha annunciato l’immediata revoca della moratoria sulle trivellazioni off-shore, una misura che, secondo il presidente eletto, farà abbassare drasticamente i costi energetici, rilanciando al contempo l’industria petrolifera americana.

Nel suo intervento, Trump ha sottolineato la necessità di tornare alla piena indipendenza energetica e ha aggiunto che gli Stati Uniti inizieranno a trivellare in molte aree per sfruttare appieno le proprie risorse naturali. Questo approccio, ha detto, contribuirà non solo alla sicurezza energetica ma anche alla riduzione dei costi per le famiglie americane, un tema centrale nella sua campagna elettorale.

Le sfide della politica estera e la gestione delle crisi internazionali

Sul fronte internazionale, Trump ha criticato duramente la politica estera dell’amministrazione Biden, definendo il ritiro disastroso dall’Afghanistan una delle cause principali delle attuali tensioni globali. Secondo il presidente eletto, questa cattiva gestione ha avuto effetti devastanti, innescando una serie di conflitti, tra cui l’invasione russa dell’Ucraina. “Abbiamo sconfitto l’Isis, ma ora ci troviamo in un mondo che brucia”, ha affermato, facendo riferimento alle crisi in Ucraina e in Medio Oriente.

In particolare, Trump ha accusato Biden di aver indebolito la posizione degli Stati Uniti nel mondo, con la Russia che, a suo parere, ha approfittato della debolezza americana per lanciare l’invasione dell’Ucraina. Ha anche menzionato l’instabilità in Israele come un altro esempio delle gravi ripercussioni della gestione della politica estera da parte di Biden.

Misure economiche e investimenti strategici

Nel discorso, Trump ha anche posto l’accento su una serie di politiche interne volte a rilanciare l’economia americana. Ha annunciato che la sua amministrazione faciliterà i permessi ambientali per le aziende che investiranno oltre un miliardo di dollari negli Stati Uniti, come dimostrato dal recente impegno del miliardario degli Emirati Arabi Uniti, Hussain Sajwani, che ha promesso di investire 20 miliardi di dollari per la costruzione di data center in vari Stati.

Questo investimento, ha spiegato Trump, contribuirà a creare migliaia di posti di lavoro e a stimolare l’economia digitale del Paese. Il presidente eletto ha aggiunto che la sua strategia economica prevede di attrarre altri investimenti esteri, promuovendo l’innovazione tecnologica e creando un ambiente favorevole per le imprese.

Una politica forte contro i vicini e cambiamenti simbolici

Non sono mancati riferimenti a Messico e Canada, che Trump ha minacciato di colpire con dazi severi se non dovessero fermare l’immigrazione clandestina. “Devono smettere di permettere a milioni di persone di riversarsi nel nostro Paese”, ha dichiarato, evocando la necessità di una politica più rigorosa in materia di confini. “Il Messico e il Canada devono fare la loro parte”, ha aggiunto, con un tono fermo.

In una mossa che ha suscitato grande curiosità, Trump ha annunciato che cambierà il nome del Golfo del Messico in “Golfo d’America”, ritenendo che questo fosse il nome “più appropriato” per un’area che rappresenta simbolicamente gli Stati Uniti. Questa dichiarazione ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che hanno visto in essa una provocazione geopolitica.

La NATO e le richieste di contributi maggiori

Trump ha continuato a spingere per un’alleanza NATO più equa, chiedendo che gli Stati membri contribuiscano al 5% del loro PIL per la difesa, un incremento significativo rispetto ai contributi attuali. Ha fatto riferimento alla Germania, che ha contribuito con meno dell’1%, sostenendo che la quota giusta per tutti i membri dell’Alleanza dovrebbe essere fissata al 5%.

Attacchi ai giudici e la difesa personale

Infine, Trump ha toccato il tema delle sue vicende legali, in particolare il caso Stormy Daniels, ribadendo la sua innocenza e attaccando duramente i giudici coinvolti nei processi contro di lui. Ha accusato il giudice Juan Merchan, che sta per emettere una sentenza definitiva il 10 gennaio, di essere “molto disonesto”, criticando aspramente il sistema giudiziario di New York. “Se avessi fatto qualcosa di male, non sarei qui davanti a voi oggi”, ha concluso, respingendo le accuse con fermezza.

Trump ha concluso il suo intervento esprimendo ottimismo sul futuro degli Stati Uniti: “Stiamo entrando nell’alba dell’età dell’oro dell’America”, ha affermato, ribadendo la sua visione di una nazione forte, prospera e di nuovo al centro della scena mondiale.

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