La cucina italiana, che si appresta a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità per l’UNESCO, ha celebrato i suoi migliori interpreti nel Corso del Galà della Cucina Italiana che si è tenuto al Teatro San Babila di Milano con la conduzione di Federico Quaranta.
Durante la serata sono stati assegnati gli importanti riconoscimenti ed è stata presentata la guida 50 Top Italy 2025 , che racconta il meglio della ristorazione italiana dentro e fuori dai confini nazionali, frutto del lavoro annuale degli ispettori che collaborano a questo progetto e hanno esaminato in anonimato un enorme numero di indirizzi, esprimendo il loro giudizio a partire dalla qualità dei prodotti fino ad arrivare alla creatività degli chef.
La classifica dei 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo (fuori dall’Italia), vede trionfare il Ristorante Hotel Cipriani a Rio de Janeiro, guidato dallo chef Nello Cassese, seguito al secondo posto dalla coppia Alessandra Del Favero e Oliver Piras de Il Carpaccio, a Parigi, all’interno de Le Royal Monceau e al terzo da DaNico a Toronto, dello chef Daniele Corona.
Nella classifica seguono in quarta posizione per Da Vittorio Shanghai della famiglia Cerea; quinto Rezdôra a New York, dello chef/patron Stefano Secchi; sesta posizione a Washington DC per Fiola,dello chef/patron Fabio Trabocchi; settima posizione per Torno Subito a Singapore, guidato dallo chef Alessio Pirozzi; ottava posizione per Hémicycle a Parigi, con Flavio Lucarini e Aurorella Storari; in nona posizione Buona Terra a Singapore, dello chef Denis Lucchi; chiude la top ten Don Alfonso a Toronto, guidato dallo chef Davide Ciavattella.
I Paesi più rappresentati sono gli USA e la Francia con 7 locali ciascuno, seguiti dalla Svizzera con 5 e dal Canada con 4.
Sono stati assegnati anche undici premi speciali per il Meglio della Ristorazione dentro e fuori i confini del Belpaese:
Il Pranzo dell’Anno 2025 – Pastificio dei Campi Award è andato a Al Gatto Verde, locale di Lara Gilmore e Massimo Bottura a Modena, all’interno di Casa Maria Luigia, che vede in cucina la chef Jessica Rosval. Lo Chef dell’Anno 2025 – Ferrarelle Award è Daniele Corona, di DaNico a Toronto. Il Piatto dell’Anno 2025 – Latteria Sorrentina Award è il Mezzo pacchero alla Marinara dello chef Maicol Izzo di Piazzetta Milù, a Castellammare di Stabia. Il Manager dell’Anno 2025 – Il Fritturista – Oleificio Zucchi Award è Ermanno Zanini dello Jumeirah Capri Palace, a Capri. Il premio Performance dell’Anno 2025 – D’Amico Award va al Ristorante Hotel Cipriani a Rio de Janeiro. Il premio Pasticceria nella Ristorazione 2025 – Mulino Caputo Award va a Hémicycle a Parigi. La Novità dell’Anno 2025 – Solania Award è Pollini at Ladbroke Hall a Londra. Il Maître dell’Anno 2025 – Goeldlin Award è Anna Caretti di Antica Osteria del Mirasole, a San Giovanni in Persiceto. Il premio Made in Italy 2025 – Mammafiore Award va a Il Bocconcino by Royal Hideaway a Costa Adeje in Spagna. Il premio I Migliori Aperitivi 2025 va a Baessato, a Padova. Infine,il premio per la Migliore Prima Colazione 2025 – Cremoso – La Dispensa Award va all’Excelsior Hotel Gallia a Milano.
Tornando in Italia, la guida 50 Top Italy 2025 assegna il primo posto nella categoria Grandi Ristoranti all’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena, seguita al secondo posto da Uliassi di Mauro Uliassi, a Senigallia e al terzo dall’ Enoteca Pinchiorri, guidata in cucina da Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina.
Quarta posizione per D’O di Davide Oldani, a Cornaredo; quinta posizione per Duomo di Ciccio Sultano a Ragusa; la sesta posizione va a Le Calandre della famiglia Alajmo, a Rubano; la settima posizione va ad Andrea Aprea a Milano, dell’omonimo chef; ottava posizione per Condividere, a Torino, guidato dallo chef Federico Zanasi; nona posizione per Daní Maison, il ristorante dello chef/patron Nino Di Costanzo a Ischia; Taverna Estia della famiglia Sposito, a Brusciano, chiude la top ten.
La Lombardia è la regione più rappresentata con 10 locali, seguita dalla Campania con 8 e, a seguire, il Veneto con 6.
“Il nostro obiettivo – dichiarano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori della guida – è quello di creare una grande comunità della cucina italiana, dentro e fuori dai confini nazionali. Una cucina italiana che è sempre di più punto di riferimento per tutte le tavole del mondo e a qualsiasi latitudine, grazie a tanti straordinari artigiani e grazie all’enorme patrimonio di biodiversità dei nostri prodotti”.
Tutte le classifiche sono consultabili sul sito www.50topitaly.it