Vladimir Putin ha espresso la sua disponibilità a discutere un possibile accordo per cessare il fuoco in Ucraina con l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ma con condizioni molto chiare. Secondo quanto riportato da Reuters, e basato su dichiarazioni di cinque fonti russe, il Cremlino è disposto a considerare il congelamento del conflitto lungo le linee del fronte, ma esclude categoricamente concessioni significative in merito ai territori occupati dalla Russia.
Fonti vicine al governo russo hanno affermato che, pur ammettendo l’ipotesi di trattativa, il presidente Putin non è intenzionato a fare concessioni territoriali sulle quattro regioni dell’Ucraina orientale — Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson — parzialmente occupate dalle forze russe. Ci sarebbe, invece, spazio per negoziare una spartizione più precisa di questi territori, ma sempre con il rifiuto di concedere alcun tipo di autonomia che vada contro gli interessi della Russia.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che il presidente Putin è aperto al dialogo, ma ha escluso che un “congelamento” del conflitto possa essere una soluzione accettabile. Peskov ha ribadito che gli obiettivi strategici della Russia, legati all’invasione dell’Ucraina, rimangono invariati e non sono negoziabili. “Per noi è importante raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti”, ha dichiarato il portavoce.
Questa proposta di fermare il fuoco arriva in un momento cruciale per la guerra in Ucraina, mentre la comunità internazionale è sempre più divisa sull’approccio da adottare per fermare il conflitto. In particolare, le tensioni sono aumentate dopo il recente annuncio degli Stati Uniti di inviare nuove armi all’Ucraina, incluso l’utilizzo del mio antiuomo, un gesto che secondo il Cremlino mira ad alimentare ulteriormente la guerra.
La risposta degli Stati Uniti, tramite l’amministrazione Biden, è stata di continuare il supporto a Kiev, rifiutando di porre fine all’assistenza militare. Secondo Peskov, l’amministrazione Biden è più interessata a prolungare il conflitto che a fermarlo. Questo scenario crea un delicato equilibrio tra le potenze globali, mentre la guerra in Ucraina continua a mietere vittime e ad avere ripercussioni a livello internazionale.
Nel frattempo, la Cina ha esortato alla calma dopo l’annuncio di Putin di abbassare la soglia per l’uso delle armi nucleari. Il governo cinese ha invitato tutte le parti coinvolte a mantenere la calma, ad esercitare moderazione e a dialogare per evitare un’escalation. Pechino, infatti, sta cercando di posizionarsi come mediatore nella crisi, auspicando che la diplomazia possa ridurre i rischi di conflitto nucleare e strategico.
Il contesto geopolitico continua ad evolversi, con la Russia che cerca di difendere i suoi interessi territoriali e la comunità internazionale divisa su come rispondere a questa aggressione. La possibilità di una trattativa tra Putin e Trump potrebbe segnare un punto di svolta, ma le condizioni poste dal Cremlino sembrano escludere qualsiasi soluzione che non soddisfi le ambizioni territoriali della Russia.