A cura di Giovanni De Ficchy
La prima grana per il neo ministro sarà quella di gestire le nomime dell’ultim’ora fatte dal suo predecessore, il ministro Sangiuliano, poco prima di rassegnare le dimissioni.
L’opposizione, con in prima linea esponenti del Movimento 5 Stelle, e della Sinistra ha richiesto infatti un suo intervento urgente in Parlamento per far luce su una serie di atti compiuti dal suo predecessore.
Inoltre contesta anche l’istituzione di una commissione da 50 milioni di euro destinata al finanziamento di progetti cinematografici.
Come ben noto, la cultura rappresenta una di quelle “casematte del potere” di Gramsciana memoria, insieme ad esempio alla ” Giustizia”, da sempre in mano alla Sinistra.
La situazione mette in luce la delicatezza del passaggio di consegne in un dicastero per la sinistra ” chiave, e solleva interrogativi sulla continuità e la trasparenza nell’amministrazione pubblica.
Un groviglio burocratico, tra Tax Credit, contributi selettivi, riconoscimento di eleggibilità culturale e contributi automatici.
Un sistema bizantino, elefantiaco, in cui si inseriscono produttori senza scrupoli ma soprattutto i soliti sempre-a-galla, gli amici-degli-amici che sanno esattamente dove, quando e a chi fare domanda per ottenere finanziamenti, esenzioni fiscali o franchigie per poter usare scenari, sfondi, paesaggi, monumenti pubblici, strade.
Un sistema di elargizione di soldi estorti con le tasse ai contribuenti che ha avuto il suo apice con Dario Franceschini, sotto il cui dicastero erano stati elargiti – tanto per far un esempio – la bellezza di euro 2.828.044 e trentadue centesimi … a Ginevra Elkann, sorella di John e Lapo.
Infatti sotto il regno di Franceschini a via del Collegio Romano, tre milioni di soldi nostri sono andati a due lungometraggi firmati Elkann che hanno raccolto rispettivamente 12 mila e 117 mila euro.
Basti pensare che solo il credito d’imposta elargito ai registi sui “costi ammissibili di produzione” è quadruplicato.
I fondi in totale da 423 a quasi 850 milioni
Altri sono evidenti prodotti di un ben connotato ambiente culturale: “M, il figlio del secolo”, basato sul romanzo storico (pieno d’errori storici) di Antonio Scurati ha ricevuto ben 14,9 milioni di finanziamento pubblico attraverso credito d’imposta, di cui 1,7 milioni andati al regista Joseph Maximilian Wright.
E’ evidente che la composizione della commissione, o forse la commissione stessa, non è gradita alla sinistra, che si vede privare della possibilità di conferire i finanziamenti alle pellicole, girate dai suoi “pupilli” , da sempre beneficiati.
Da Veltroni a Salvatores e Rubini: ai registi della gauche fiumi di denaro per film che il pubblico spesso boccia
Ricordiamo fra questi ; ” La scoperta dell’Alba” del 2013 all’oscuro docufilm del 2022 “Ora tocca a noi!” su Pio La Torre, considerato di «interesse culturale» dal Mibact.
Unica cosa in comune ?
L’appartenenza politica e culturale alla sinistra.
Scorrendo l’elenco dei finanziamenti del Mibact degli ultimi anni non si contano i titoli sconosciuti e i flop clamorosi, «meritevoli» di contributi altrettanto clamorosi.
Identità mai rinnegata da Gabriele Salvatores, ex militante di Lotta Continua, che di recente ha dichiarato di essere tornato a votare il Pd in occasione delle ultime primarie per scegliere Elly Schlein.
Il film Comedians di Salvatores, del 2021, è stato finanziato dal Ministero della Cultura.
Ma per quanto riguarda il regista di Mediterraneo, bisogna sottolineare il caso de “Il Ritorno di Casanova”, uscito a marzo del 2023.
Il film di Salvatores ha ricevuto 3 milioni e 269mila euro di contributi pubblici dal Ministero, a fronte di un incasso al botteghino in Italia di 760mila euro.
Il film del 2021 sui due teatranti napoletani Eduardo e Peppino prodotto dai fratelli Rubini, anche essi schierati saldamente a sinistra, ha ottenuto quasi 5 milioni di euro di contributi ministeriali complessivi.
La sinistra vede quindi questo “potere”, questa possibilità di veicolare la sua visione del mondo, e della vita, scivolare via dalle proprie dita, perde la possibilità di “assistere” i propri appartenenti, finanziando pellicole decisamente insensate, e il più delle volte prive di vero valore e contenuto artistico.