16 Settembre 2024, lunedì
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Allarme tumori tra millennials e generazione X: Impatto di stili di vita e inquinamento

A cura di Ionela Polinciuc

Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e millennials (nati tra la metà degli anni ’80 e i primi anni del 2000) stanno affrontando un rischio crescente di sviluppare 17 tipi di tumore rispetto alle generazioni precedenti. Questo preoccupante dato è confermato da un recente ampio studio condotto dai ricercatori dell’American Cancer Society (ACS), pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health.

Lo studio ha analizzato i dati di 23.654.000 pazienti diagnosticati con 34 tipi di cancro e di 7.348.137 decessi per 25 tipi di cancro, estratti dai registri dei tumori statunitensi. I risultati indicano un incremento dei tassi di incidenza per ogni gruppo di nascita successivo dal 1920 per otto dei 34 tipi di cancro esaminati. In particolare, il tasso di incidenza era circa due-tre volte più alto nella coorte di nascita del 1990 rispetto a quella del 1955 per i tumori del pancreas, del rene e dell’intestino tenue sia nei maschi che nelle femmine.

Tipi di Cancro in Aumento

I ricercatori hanno riscontrato che l’incidenza e la mortalità per tumori come il cancro al seno, al pancreas, gastrici, del fegato (nelle donne), dell’utero, della cistifellea, dei testicoli e del colon-retto sono aumentati tra i millennials e la Generazione X. Ad esempio, l’incidenza del cancro ovarico tra i nati nel 1990 è aumentata del 12% rispetto ai nati con il tasso di incidenza più basso, e l’incidenza del cancro dell’utero è cresciuta del 169%.

Secondo Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), “gli stili di vita sono cruciali per spiegare l’aumento registrato nei gruppi di età più giovani”. Fattori come dieta, obesità, sedentarietà, fumo e alcol sono considerati determinanti significativi. Inoltre, molti esperti concordano nell’ipotizzare che l’aumento dei casi di tumore sia dovuto anche a una maggiore esposizione a fattori di rischio ambientali e comportamentali, come l’inquinamento.

Hyuna Sung, l’autore principale dello studio, afferma che “questi risultati si aggiungono alle crescenti prove di un aumento del rischio di cancro nelle generazioni post-Baby Boomer, ampliando i precedenti risultati su alcuni tumori associati all’obesità per includere una gamma più ampia di tipi di cancro”.

In Italia, sebbene non siano ancora disponibili dati definitivi pubblicati sul recente aumento dei tumori tra i giovani, molti oncologi stanno osservando nella pratica clinica un incremento di casi anche per neoplasie finora caratterizzate da una insorgenza in età più tarda. Massimo Di Maio sottolinea che è un fronte sul quale si sta lavorando insieme ai Registri Tumori.

Nonostante l’aumento dei casi, c’è un aspetto positivo: migliorano i dati degli screening oncologici in Italia. Tuttavia, risulta ancora lontano l’obiettivo del 90% di copertura entro il 2025 richiesto dalle istituzioni europee. Secondo Francesco Cognetti, Presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi (FOCE), nel 2023 hanno partecipato il 55% della popolazione target allo screening per il carcinoma mammario, il 34% a quello del colon-retto e il 41% alla cervice uterina, secondo i dati recentemente pubblicati dall’Osservatorio Nazionale Screening.

L’aumento dei tumori tra i millennials e la Generazione X è un segnale allarmante che richiede attenzione. Gli stili di vita e l’inquinamento ambientale giocano un ruolo cruciale in questo trend. La prevenzione attraverso screening regolari e l’adozione di stili di vita sani sono fondamentali per affrontare questa crescente minaccia sanitaria.

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