17 Giugno 2024, lunedì
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Inter, radiografia di uno scudetto strameritato

A cura di Luigi rubino e Antonio Formisano
L’Inter ha vinto il suo 20esimo scudetto. Strameritato non c’è dubbio. La squadra nerazzurra ha tagliato il traguardo in anticipo sulla fine del campionato che si concluderà il prossimo 26 maggio. La festa è scoppiata subito dopo la vittoria in casa del Milan tre settimane fa e si è conclusa solo pochi giorni fa con la consegna della coppa scudetto, dopo il pareggio con la Lazio davanti ad una platea nerazzurra felice, emozionata come non mai.
Con un solo colpo, e che colpo, l’Inter ha centrato due obiettivi che certamente rimarranno nella storia del blasone della società: il tricolore, simbolo di Campioni d’Italia e la seconda stella, sfuggita due anni fa, forse, solo per mera sfortuna.
Tanti tifosi, una coreografia da sballo raffigurata in tutti i settori dello stadio hanno dato avvio alla festa grande che si è conclusa con la passarella dei campioni nerazzurri con la coppa tra le mani. Da capitan Lautaro, a Barella, Dimarco, quest’ultimo “figlio del curva Nord” e via ancora da Calhanoglu a Mkhitaryan, mister Inzaghi e poi gli altri interpreti, il nuovo idolo Pavard, per finire con Thuram, festeggiato quest’ultimo in campo anche dal suo papà, al grido di “chi non salta uno juventino è,” il trofeo è arrivato sotto la Curva Nord, feudo del grande tifo interista tra cori coinvolgenti ed inni a gogò.
La festa è proseguita poi con fumogeni, champagne, coriandoli, fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo sereno di Milano e gli altri protagonisti, tutti dal cuore nerazzurro, come Ligabue che ha cantato “Urlando contro l cielo e Tananai, Madame e Rose Villaic che tutti insieme hanno deliziato la platea interista con il nuovo inno dello scudetto “Ho fatto un sogno” Ora quel sogno è pura realtà.


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