2 Maggio 2024, giovedì
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Long Covid: Una Sfida Persistente e Complessa

A cura di Ionela Polinciuc

La sindrome post Covid, conosciuta come Long Covid, rappresenta una sfida complessa e ancora in gran parte irrisolta nel panorama medico. Colpisce un considerevole 10-20% delle persone affette dal coronavirus, e a quattro anni dall’inizio della pandemia, la ricerca scientifica si impegna a comprendere e risolvere questo intricato puzzle di sintomi persistente.

Non esistono statistiche ufficiali, né in Italia né altrove, ma l’entità e l’impatto del Long Covid sono evidenti. La ricerca continua a esplorare le implicazioni e a fornire risposte a molte domande ancora senza soluzione. Le varianti del virus hanno ulteriormente complicato il quadro, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente definito la condizione come “post Covid-19 condition”, caratterizzata da sintomi che perdurano oltre le 12 settimane dalla fase acuta della malattia.

Secondo diversi studi, il Long Covid può colpire fino al 50% delle persone affette dal virus, con una percentuale più accettata compresa tra il 10% e il 20%. Le conseguenze possono durare settimane o mesi, e alcuni individui non riescono mai a recuperare completamente. Considerando i numerosi casi di Covid-19, si stima che da 2,5 a 5 milioni di italiani abbiano sperimentato il Long Covid.

La sindrome post Covid non fa distinzioni di età, genere o etnia. Tuttavia, sembra colpire maggiormente coloro che hanno avuto infezioni più gravi. Le varianti del virus, come Delta e Omicron, hanno mostrato correlazioni con differenti sintomi nel lungo periodo, con la perdita di gusto e olfatto predominante nelle prime fasi della pandemia.

I sintomi del Long Covid sono eterogenei e possono coinvolgere diversi sistemi del corpo, con oltre 200 segnalati finora. Stanchezza cronica, affaticamento respiratorio, disturbi del sonno e della memoria, dolori articolari e muscolari sono tra i più comuni.

Le categorie a rischio di sviluppare forme severe di Long Covid includono persone anziane, donne, individui obesi o sovrappeso, e coloro con altre condizioni mediche preesistenti.

La diagnosi del Long Covid è complessa e non esiste un singolo test standardizzato. Molti pazienti affrontano disturbi duraturi che influenzano la loro qualità di vita, con conseguenze neurologiche e neuromuscolari difficili da trattare.

Le terapie attualmente disponibili sono principalmente mirate a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Gli integratori che riducono lo stress ossidativo possono aiutare contro la spossatezza, ma molte sfide rimangono, compresa la perdita di gusto e olfatto che può persistere anche per anni.

In sintesi, il Long Covid rimane un problema complesso e in continua evoluzione, e la ricerca continua a essere fondamentale per comprendere meglio la sua natura e trovare soluzioni efficaci per coloro che ne sono colpiti.

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