27 Aprile 2024, sabato
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Ecuador sul bordo della guerra civile

A cura di Giovanni De Ficchy

Evade Adolfo Macias, il re del narcotraffico. 

Ecuador sempre più nel caos e ad un passo dalla guerra civile: nel pomeriggio un gruppo di uomini armati e incappucciati ha fatto irruzione in uno studio del canale pubblico, in diretta, della città di Guayaquil, epicentro da mesi delle violenze. 

Attacchi simultanei ci sono stati in diverse città, che hanno provocato almeno dieci morti e tre feriti. Il ministero della Salute ha disposto la sospensione a data da destinarsi di tutti i servizi ambulatoriali, ricoveri e interventi chirurgici programmati, sottolineando che nel Paese saranno garantiti solo i servizi di emergenza negli ospedali.

Il paese sud americano nel pieno di un’esplosione sociale provocata dall’incremento di una serie di misure economiche seguite dall’accordo tra il governo e il Fondo Monetario Internazionale. 

Ha eletto ad ottobre il presidente Noboa, di 35 anni , figlio di un magnate che ha costruito la sua fortuna sulla coltivazione e l’esportazione di banane.

Il presidente di centro destra, ha quale programma, la lotta al narco traffico e il rafforzamento dei confini, e delle forze di polizia.

La polizia nazionale dell’Ecuador ha dichiarato sui social media che le sue unità specializzate sono state dispiegate sul posto e la polizia ha confermato che sono stati effettuati 13 arresti. 

Il presidente Noboa ha emesso un decreto in cui affermava che il paese era in uno stato di “conflitto armato interno” e dichiarava 22 bande come organizzazioni terroristiche. Il decreto ordinava alle forze armate di “neutralizzare” i gruppi, in linea con il diritto internazionale e i diritti umani.

Il massimo diplomatico degli Stati Uniti per l’America Latina ha espresso preoccupazione per la situazione.

“Estremamente preoccupato per le violenze e i rapimenti di oggi in Ecuador”, ha scritto su X Brian Nichols del Dipartimento di Stato, aggiungendo che i funzionari americani “rimarranno in stretto contatto” con la squadra del presidente Daniel Noboa.

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