A cura di Sabatino D’Agostino
Domenica 22 ottobre il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, è andato a Che Tempo Che Fa, da Fabio Fazio, a presentare il suo libro “Nonostante il PD”, facendosi precedere da un’ intervista al Corriere della Sera di quel giorno sugli stessi temi : come al solito, il governatore si è rivelato frizzante nell’esposizione di rilievi critici che, per dirla con la Meloni, erano a 360°, dalla elefantiasi della burocrazia alle farraginosità del sistema politico, dalle difficoltà del mondo economico e produttivo, alla incapacità delle élite di far fronte alle istanze sociali e civili del Paese, al (mal)funzionamento dei partiti, in particolare il suo, a quello che è attualmente il suo cavallo di battaglia, l’abolizione dei test d’ingresso alla Facoltà di Medicina. Senza, ovviamente, mai offrire soluzioni, sembrava la caricatura della caricatura che ne fa brillantemente il comico Maurizio Crozza in TV. Non che il presidente De Luca non sappia individuare e denunciare i nodi irrisolti e spesso irrisolvibili di tante questioni italiane, ma…in Campania, la regione che egli governa come vanno le cose? In che stato sono la sanità, la scuola, la sicurezza, i piani di evacuazione e di aiuto in caso di terremoti o eruzioni, i servizi pubblici per i cittadini, i trasporti, le infrastrutture, il lavoro, l’occupazione, lo smaltimento dei rifiuti, la crescita dell’economia e del sistema produttivo, la lotta alla criminalità organizzata, il recupero delle aree degradate ed abbandonate, persino l’organizzazione delle attività turistiche, che attualmente stanno vivendo un momento di grande effervescenza, la salvaguardia dell’ambiente, la difesa delle classi meno abbienti, anche l’utilizzazione dei fondi europei, e pure la lotta alla denatalità, fenomeno che sta diventando preoccupante finanche in una regione che aveva un tempo le classi di età più giovani e le famiglie più numerose, il contrasto all’ abbandono scolastico, il depauperamento di intere aree una volta industriali, la necessità di fermare la fuga di cervelli, dei ragazzi che vanno a studiare e a trovare fortuna altrove, la valorizzazione delle donne, che studiano e si preparano anche qui meglio degli uomini , ma che non possono emergere ed emanciparsi? Ognuno si dia da solo delle risposte. Ma si rifletta sulla classifica della vivibilità delle città italiane : sono sempre agli ultimi posti quelle campane, giudicate incivili, sporche, disorganizzate, persino Napoli, con il suo indimenticabile golfo, persino Salerno, con il suo splendido lungomare, persino Caserta, con la sua reggia bella quanto quella di Versailles. Il presidente De Luca di certo non ha la bacchetta magica per risolvere tutti questi, si potrebbe dire secolari, problemi, ma se la smettesse di fare propaganda, se non dedicasse troppo tempo a presentare il suo libro, a fare comparsate televisive, a ricevere rockstar stagionate, se rendesse meno soffocante il sistema di potere che egli ha costruito e si rimboccasse per davvero le maniche…