2 Maggio 2024, giovedì
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Whistleblowing: si può essere licenziati?

Prima di tutto, bisogna specificare che per “whistleblowing” si intende l’istituto giuridico che protegge il lavoratore che ha segnalato il proprio datore o la propria azienda alle autorità competenti. Il fine è quello di impedire che subisca ritorsioni, prima fra tutte il licenziamento.

Detto questo, ricordiamo che Secondo la legge, è nullo il licenziamento, ritorsivo o discriminatorio, del soggetto segnalante. In poche parole, per proteggere il “whistleblower” è stato previsto che il datore non possa licenziarlo per il solo fatto della segnalazione, trattandosi di provvedimento discriminatorio illegittimo.

Il whistleblowing salvaguardia il lavoratore dalle sanzioni che potrebbero conseguire a suo carico da reazioni ritorsive dirette ed indirette conseguenti alla sua denuncia, ma non istituisce una esimente per gli autonomi illeciti che egli abbia commesso.

Attenzione!

Il whistleblowing non costituisce uno scudo generalizzato rispetto agli illeciti del dipendente. Il whistleblower può comunque essere licenziato per altre condotte illecite di cui si è reso responsabile.

Il licenziamento illegittimo del whistleblower può essere impugnato davanti al giudice del lavoro.

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