A cura di Ionela Polinciuc
Oggi parliamo di una malattia neurologica dai più conosciuta in maniera superficiale, ma coinvolge oltre 50 milioni di persone nel mondo. Può insorgere a tutte le età e le crisi possono essere più o meno ricorrenti. Eventi clinici attraverso cui si manifesta la patologia sono causati da una scarica elettrica anomala a livello della corteccia celebrale. Eventi che, se non ben controllati, costituiscono un pericolo per la persona, poiché la crisi può insorgere in qualsiasi momento, causando cadute e di conseguenza dei traumi.
Ma qual è l’impatto di questa condizione clinica sulla qualità della vita dei pazienti?Cosa succede realmente nel cervello di una persona ‘’colpita’’ da epilessia? Lo abbiamo chiesto al Dott. Benedetto Mangiavillano e alla Dott.ssa Paola Proserpio
Di fronte a me ben due medici molto preparati. Iniziamo con una domanda che mi suscita particolare interesse: La crisi epilettica è legata fondamentalmente ed in estrema sintesi, ad un eccesso di attività elettrica di un determinato gruppo di cellule cerebrali? Ci spiegate come avviene questo corto circuito nel cervello? Le cause possono essere diverse, un trauma forte al livello emotivo può scaturire questa malattia?
Innanzitutto non tutte le crisi epilettiche sono uguali. Grossolanamente esistono crisi generalizzate se l’intero cervello viene interessato da scariche eccessive dei neuroni cerebrali oppure focali se le scariche sono circoscritte a una sola area del cervello. Le cause dell’epilessia sono molteplici. Esistono, soprattutto nelle epilessie infantili, forme genetiche. In altri casi invece l’epilessia risulta causata da danni cerebrali (es. traumi da parto o ictus), malformazioni cerebrali anche congenite, tumori, disturbi dell’irrorazione sanguigna e malattie metaboliche o intossicazioni. Una certa quota di epilessie non riconosce alcuna causa (epilessia criptogenetica). Il crescente perfezionamento delle tecniche diagnostiche, sia di neuroimmagini che nell’ambito della neurofisiologia, permette di distinguere le varie forme. Forti traumi emotivi non possono scatenare l’epilessia.
Dott.ssa Proserpio, ma parliamo di un cortocircuito d’emozioni, informazioni? È nel cervello il segreto dell’ansia?
“Il segreto dell’ansia” forse non è ancora stato scoperto fino in fondo. Ci sono diversi fattori che spesso concorrono alla genesi dell’ansia, sia esogeni che endogeni. Spesso esiste una predisposizione genetica e ci sono persone che soffrono di tale disturbo indipendentemente da un fattore stressante. Altre volte, invece, si parla di “ansia reattiva”, conseguente invece a situazioni stressanti come può essere una patologia di cui si soffre e che crea preoccupazione. Nel mio caso era l’ansia di avere una crisi soprattutto in situazioni pericolose o socialmente difficoltose, come ad esempio sul luogo di lavoro
Dott. Mangiavillano ma quando il cervello va in black-out? Cosa fare per non lasciare che il cervello vada in “corto – circuito” ma soprattutto cosa è importante sapere?
E’ importante sapere che l’epilessia è una patologia curabile. Esistono tantissimi farmaci anticrisi a disposizione e tanti ancora che si stanno studiando e che entreranno a breve in commercio e che permettono di controllare diverse forme di epilessia con sempre minori effetti collaterali. Ma esistono anche altri tipi di terapia. La chirurgia dell’epilessia è un trattamento che permette in casi opportunamente selezionati addirittura di guarire dall’epilessia. Ovviamente, come detto all’inizio, le forme di epilessia sono estremamente differenti, per cause, tipo di manifestazioni e possibilità di trattamento. I progressi nell’ambito dell’epilettologia sono sempre maggiori e tanti specialisti si occupano dell’argomento. I pazienti hanno solo la responsabilità di affidarsi a centri esperti.