Prima di tutto, bisogna specificare che l’intelligenza artificiale è la tecnologia che consente di simulare i processi dell’intelligenza umana.
Parlando di copyright o diritto d’autore invece, bisogna dire che serve a proteggere un’opera dell’ingegno dal plagio e dall’utilizzo indebito, garantendo all’autore la possibilità di controllare la riproduzione e la diffusione della sua creazione e di ricevere una remunerazione per l’utilizzo commerciale della stessa.
La questione del copyright nell’ambito dell’intelligenza artificiale è ancora aperta e soggetta a evoluzione.
In poche parole, l’intelligenza artificiale non fa altro che rielaborare idee e concetti presi altrove, ad esempio da altre opere, come romanzi, articoli e canzoni. Ebbene, in questi casi, c’è il rischio che attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale si possa commettere un vero e proprio plagio, cioè un uso indebito dell’opera altrui protetta dal diritto d’autore.
Attenzione!
Colui che ha utilizzato l’intelligenza artificiale a rispondere dell’illecito. In altre parole, così come è l’uomo che si avvantaggia dell’IA a godere del diritto d’autore, alla stessa maniera risponderà di plagio nell’ipotesi in cui il risultato partorito dalla macchina sia una “scopiazzatura”.