12 Settembre 2024, giovedì
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REVISIONE DEL FISCO ITALIANO PER LAVORATORI, CITTADINI E IMPRESE

A cura della Dott.ssa. Mariarosaria Rusciano
Mancano pochi giorni per l’entrata in vigore – 29 agosto 2023 – della Legge numero 111 del 2023 meglio conosciuta con Legge Riforma Fiscale 20236 che revisiona l’attuale normativa fiscale.
Il sistema fiscale italiano subirà delle rivisitazioni, da attuare entro 24 mesi dalla sua approvazione, mediante l’emanazione di “uno o più decreti legislativi”, altri ulteriori decreti legislativi contenenti disposizioni correttive e integrative potranno essere emanati “entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dell’ultimo dei decreti legislativi medesimi”, che andranno a riordinare diversi temi, come:
a) Struttura dell’IRPEF;
b) Revisione della tassazione d’impresa;
c) Revisione IVA;
d) Superamento graduale dell’IRAP;
e) Intervento sulle tredicesime;
f) Revisione dell’attività di accertamento;
g) Revisione del sistema nazionale della riscossione.
In prima battuta la Riforma Fiscale mette in evidenza la revisione del quadro normativo delle imposte ed in particolare l’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche), con una rimodulazione delle aliquote e una riduzione degli scaglioni di redditi, dagli attuali quattro scaglioni a tre, sempre in applicazione del principio di progressività, attraverso un sistema di deduzioni e detrazioni, e con l’obiettivo finale di arrivare gradualmente verso la flat tax, aliquota impositiva unica.
ALIQUOTE E SCAGLIONI DI REDDITO
ANTE RIFORMA FISCALE 2023
LEGGE DI BILANCIO 2022
23% REDDITI FINO A 15.000 EURO
25% REDDITI COMPRESO TRA I 15.001 E 28.000 EURO 35% REDDITI COMPRESO TRA I 28.001 E 50.000 EURO 43% REDDITI SUPERIORI A 50.001 EURO
POST RIFORMA FISCALE 2023
LEGGE N. 111 DEL 2023
23% REDDITI FINO A 28.000 EURO
35% REDDITI COMPRESO TRA I 28.001 E 50.000 EURO 43% REDDITI SUPERIORI 50.001 EURO

Nuova rivisitazione anche per i redditi da lavoro autonomo, infatti la Riforma Fiscale prevede una diversa distribuzione del carico fiscale nel tempo, cioè una progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e un’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto.
Altro punto cardine è il graduale superamento dell’IRAP, con priorità per le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associativa di arti e professioni, e istituire una doppia aliquota dell’IRES.
Per le aziende è prevista la riduzione dell’aliquota IRES sugli utili realizzati a fronte di:
1) Investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati;
2) Nuove assunzioni;
3) Schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili.
Per avvalersi dello sconto d’imposta le somme dovranno essere impegnate nel biennio successivo a quello della riduzione d’imposta e avere un importo corrispondente, in tutto o in parte, al reddito conseguito ello stesso periodo.
La relazione del Governo ha ben descritto che la condizione correlato all’accantonamento degli utili per privilegiare la patrimonializzazione delle imprese, con la finalità di operare una riduzione dell’ esistente squilibrio a danno del capitale di rischio rispetto a quello di debito.
Lo sconto d’imposta non si applica al reddito corrispondente agli utili, che nel biennio di riferimento, vengono distribuiti o destinati a finalità diverse all’esercizio dell’attività d’impresa. La norma, precisa, inoltre che si presume la distribuzione degli utili qualora sia accertata l’esistenza di ricavi non contabilizzati o di costi inesistenti.
In materia IVA la novità prospettata dalla Riforma Fiscale 2023 riguarda una revisione dell’imposta a partire dalla ridefinizione dei presupposti dell’IVA per renderla conforme alla normativa dell’Unione Europea.
La revisione sarà prevista per la disciplina delle operazioni esenti, la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote, la revisione della disciplina della detrazione.
Per i lavoratori dipendenti viene inserita una tassazione agevolata da applicare a tredicesime, straordinari e premi di produttività.
Le tredicesime per i lavoratori dipendenti sconteranno una detassazione, tale misura potrebbe entrare in vigore già a partire da dicembre di quest’anno.
Per i premi di produttività la tassazione agevolata scenderà dal 10% al 5% su importi fino a 3 mila euro per redditi fino a 80 mila euro.
Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e per soggetti di minore dimensione (titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo). In pratica il fisco stabilirà una sorte di imponibile biennale sul quale calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per due anni successivi: chi accetta non incorrerà a contestazioni sull’Irpef ed avrà certezza su quanto deve pagare. Si ricorda che l’IVA dovrà essere applicata secondo le regole ordinarie, comprese quelle riguardanti la trasmissione telematica dei corrispettivi, e la fatturazione elettronica.

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