16 Maggio 2024, giovedì
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TORNA A SPLENDERE NELLA CHIESA ARCIDIACONALE DI PIEVE DI CADORE LA PALA RESTAURATA DI TIZIANO

A cura di Carla Cavicchini

TORNA A SPLENDERE NELLA CHIESA ARCIDIACONALE DI PIEVE DI CADORE LA PALA
RESTAURATA DI TIZIANO, ORA ATTRIBUITA
INTERAMENTE AL SOLO GRANDE ARTISTA

Restaurata grazie alla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore per il suo
ventennale, la preziosa pala “Madonna col Bambino tra i Santi Tiziano e
Andrea”, a Pieve di Cadore, rivela le cromie originali e risulta un’opera
autografa di Tiziano, senza il coinvolgimento della bottega.  
L’intervento, le indagini diagnostiche e d’archivio consentiranno di ricostruire la
genesi e le vicende  degli ultimi 5 secoli, inclusi i furti tentati o parzialmente
riusciti che ha subito quest’opera.
Il capolavoro di forte valenza privata – con l’autoritratto del Maestro e il volto del
fratello Francesco, donato da Tiziano al suo paese natale – è stato restaurato
anche grazie alla ditta Galvalux e gode ora di un nuovo allestimento e di un
nuovo sistema di illuminazione realizzato e donato da Linea Light Group.

Importanti ed entusiasmanti gli esiti del restauro promosso e sostenuto dal
Centro Studi Tiziano e Cadore in occasione del ventennale di attività – con
il fondamentale sostegno della ditta Galvalux per volontà della famiglia De
Polo e di tutti i soci – che in questi mesi ha interessato la preziosa pala di
Tiziano, a Pieve di Cadore, ora nuovamente collocata nella Chiesa
Arcidiaconale del paese natale del Maestro, Santa Maria Nascente, dotata di
una nuova, perfetta illuminazione a led progettata e donata da Linea Light
Group: “Madonna col Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea”, olio su tela di
138,5  x 104 cm, databile 1560–ante 1568.

L’intervento, realizzato da Francesca Faleschini e accompagnato da analisi
diagnostiche sull’opera, ha rivelato infatti non solo la qualità del dipinto e i
colori ritrovati, ma anche la piena autografia di Tiziano, laddove si riteneva
che la tela fosse invece frutto della collaborazione con la  bottega o aiuti.  
Un risultato di rilievo per la biografia dell’autore, considerando anche la valenza
quasi “privata” della piccola pala realizzata per la cappella dei Vecellio
nella Chiesa dedicata a Maria – qui dolcemente raffigurata nell’atto di allattare
Gesù – e donata da Tiziano alla città. 
In quel sacro contesto inoltre, il pittore cadorino si raffigura, umilmente, nel
fedele a sinistra che regge il bastone pastorale del suo santo omonimo, titolare
della cappella della famiglia; mentre nel volto di sant’Andrea, secondo una
fonte attendibile del 1622, Tiziano avrebbe raffigurato il fratello Francesco,
scomparso nel 1560. Una sorta di ritratto di famiglia. 
Già nella Visita Pastorale del 1604 il dipinto – citato da Vasari nell’edizione delle
Vite del 1568 (data ante quem per la sua datazione) – veniva definito “bellissimo”
e di mano del Tiziano.

Gli interventi conservativi, effettuati presso alcuni ambienti della Fondazione a
Pieve di Cadore, attrezzati allo scopo, hanno permesso di mostrare al
pubblico i toni cromatici occultati e di raccontare la storia delle “cicatrici”
che questo dipinto porta con sé, come i segni dei tagli eseguiti nel tentato
furto settecentesco (precedente al 1729) che circoscrivono la figura della
Madonna con Bambino.
Lo studio della materia costitutiva ha svelato e chiarito alcuni quesiti e aiuterà
a meglio definire nei prossimi mesi le curiose vicende subite dal dipinto
durante questi ultimi 5 secoli – compresi restauri e scempi, come il furto
subito dall’opera in epoca moderna – valendosi anche delle analisi
diagnostiche fisiche e chimiche effettuate e dello studio analitico delle fonti
storiche e d’archivio. 
Anche perché il restauro è stato occasione per unire competenze, conoscenze
da parte di più professionisti, attraverso confronti costanti tra storici dell’arte,
tecnici scientifici, fotografi, ricercatori e studiosi.
Tutte informazioni e considerazioni che confluiranno nel volume che la
Fondazione pubblicherà in autunno, a cura di Stefania Mason Presidente del
Comitato Scientifico della stessa, con saggi di Don Paolo Barbisan, Elisa
Buonaiuti, Davide Bussolari, Alessandra Cusinato, Enrico Maria Dal
Pozzolo, Francesca Faleschini, Nicole de Manincor.

La restauratrice al lavoro sull’opera
Fin d’ora si può dire che la radiografia RX, la riflettografica IR e i micro
prelievi stratigrafici hanno ad ogni modo convalidato il disegno
preparatorio, la tecnica esecutiva, i pigmenti utilizzati dal Tiziano e gli
interventi successivi.
La linea del disegno è un tratto espressivo, sul piano tecnico conoscitivo ed
emotivo, e rappresenta l’impronta inconfondibile di chi ne è l’esecutore.
Proprio “rapportando la tecnica di questo dipinto con alcuni esempi di
opere recentemente analizzate e restaurate, come l’Annunziata di Treviso e
l’Assunta dei Frari si è potuta confermare l’oggettività della mano esecutrice
di Tiziano”.
 
Lo stato conservativo estetico superficiale non consentiva la lettura oggettiva
delle effettive cromie perché occultate dai vari strati di vernici ossidate e
da campiture pittoriche pertinenti a interventi successivi. Un esempio è il
tendaggio verde alle spalle della scena: sono stati rilevati sette strati
sovrapposti. I più superficiali, velature e pennellate utilizzate nel tentativo di
ravvivare la luminosità del dipinto, risultavano alterati e anneriti. La rimozione
degli strati alterati ha riportato così alla luce le pieghe e la luminosità al
tendaggio.

La puntuale osservazione dei materiali costitutivi e della tecnica esecutiva
utilizzata dal Tiziano ha permesso di comprendere ancora una volta la
grande conoscenza e l’estro di questo Maestro della pittura, ma anche i vari
pentimenti/ripensamenti in fase di esecuzione, come nel caso
dell’autoritratto. 
In radiografia si evince chiaramente il cambiamento della posizione del
volto, inizialmente posto di tre quarti, verso l’osservatore, e poi rimodulato con
lo sguardo rivolto alla scena centrale della Madonna lattante.
“È motivo di grande soddisfazione per tutti i componenti della Fondazione
Centro Studi Tiziano e Cadore – dichiara la presidente Giovanna Maria Coletti

  • festeggiare questi primi intensi vent’anni d’attività, con un intervento di
    arricchimento permanente, per la conoscenza dell’arte del grande
    cadorino, grazie anche ai partner privati, valorizzando un’opera di Tiziano che
    testimonia il profondo legame dell’artista con le sue terre e che sarà imperdibile
    per quanti amano il Rinascimento veneziano e vogliono conoscere il Maestro nel
    suo contesto più intimo. Ovviamente tutto questo non sarebbe stato possibile
    senza la piena collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e
    Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Βelluno, Padova
    e Treviso e dell’Arcidiaconato del Cadore, con Monsignor Diego Soravia.”

Un progetto di alto profilo che segna anche il pieno avvio della rassegna
estiva promossa ormai dal 2005 dalla Fondazione, con tanti Enti pubblici e
partner al suo fianco. 
“L’Estate Tizianesca 2023”, fino al 19 settembre, propone incontri con

esperti e storici dell’arte, laboratori, esposizioni, concerti, visite guidate
per respirare a pieni polmoni l’arte e la cultura ad alta quota, il tutto guardando
al grande Tiziano, immersi nei paesaggi delle Dolomiti: da Pieve di Cadore
a Belluno e in tutto il Cadore fino a Cortina d’Ampezzo, con eventi anche a
Vittorio Veneto e Treviso.
In totale 17 conferenze con studiosi di fama internazionale su Tiziano, il suo
tempo e su importanti artisti del Rinascimento: Bernard Aikema, Roberta
Battaglia, Melissa Conn, Enrico Maria dal Pozzolo, Sarah Ferrari, Sebastiano
Giordano, Michel Hochmann, Peter Lüdemann, Charles Hope, Stefania Mason,
Gabriele Matino, Antonio Mazzotta, Claudio Salsi;  8 appuntamenti con
laboratori musicali per adulti e bambini, ma anche masterclass ed escursioni
che intrecciano l’esperienza sonora con il meraviglioso paesaggio montano 1
fiera dell’editoria, che ogni anno invade festosamente Pieve di Cadore
dedicata alla piccola e media editoria – “Boschi di carta”- giunta alla sua
settima edizione ; 9 concerti nelle antiche chiese cadorine; 1 nuovo
progetto biennale di laboratori in residenza per la Rigenerazione Culturale e
Artistica di Monte Ricco – RI.CA.MO – che, finanziato dalla Fondazione
Cariverona, ruoterà attorno al concetto di Land Art e Arte Rigenerativa
coinvolgendo Forte Monte Ricco; 1 mostra “Tiziano, Valentin Lefèvre e il
paesaggio” organizzata in collaborazione con la Magnifica Comunità di Cadore
presso la Casa Natale di Tiziano a Pieve di Cadore (dal 30 luglio al 10
settembre), dedicata alla valorizzazione dell’immenso patrimonio di stampe
tizianesche raccolto e implementato dalla Fondazione in questi anni; 1 premio
dedicato ai giovani studiosi italiani e stranieri intitolato alla memoria di
Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo.
Studio, ricerca, recupero e conservazione, valorizzazione, senso della comunità,
genius loci sono del resto le parole d’ordine che muovono da sempre la
Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore che, istituita vent’anni fa nella
suggestiva località ai piedi delle Dolomiti bellunesi, è diventata un punto di
riferimento e un motore imprescindibile nello studio di Tiziano .
Intanto la paletta di Tiziano, con il volto dell’artista, splende ora nella sua nicchia
d’altare nella Chiesa di Santa Maria Nascente,  visibile nel pieno splendore dei
suoi colori ritrovati.

Villaggio Globale International Srl

Antonella Lacchin
Email: lacchin@villaggio-globale.it

T. +39 041 5904893M. +39 335 Via Trieste 8, Mogliano Veneto, TV 31021

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