A cura di Luigi Rubino
Conferimenti a Benincasa, Ponticelli e Pisano
“La mafia non è importante perchè fa crimini, ma perchè tende a sostituirsi allo Stato. Questa è la sua pericolosità. Solo i giovani possono dare nuova voce alla voglia di legalità delle nostre terre, diceva il sociologo, Amato Lamberti uomo politico, scrittore, durante la sua battaglia contro la malavita e l’attuazione della Legalità, prima della sua morte avvenuta dieci anni fa a Salerno.
Sulla base di questo principio, si è tenuta nell’affollatissima sala Giunta di Palazzo S. Giacomo, sede istituzionale del Comune di Napoli, la 10 edizione del Premio “Amato Lamberti” alla quale hanno partecipato oltre Nino Daniele, presidente dell’omonima associazione, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il fondatore e presidente dell’ass. “Libera” Don Luigi Ciotti, il presidente onorario Franco Roberti, il Questore di Napoli Alessandro Giuliano, il giornalista Marco Damilano, conduttore della trasmissione Rai ” Il cavallo e la Torre,” e la giornalista di Articolo 21 Desirèe Klain.
Una targa speciale è stata consegnata al già avv. Aldo De Chiara e al giudice Carlo Alemi, già presidente del Tribunale di Napoli.
Dalla sua fondazione ad oggi, il Premio Nazionale “Lamberti” è stato assegnato a 24 giovani studiosi, selezionati tra una rosa di oltre 234 candidati provenienti dalle maggiori Università italiane e da molte Università straniere.
Ad aggiudicarsi quest’anno l’ambito premio sono stati Giuliano Benincasa dell’Università degli Studi di Milano con una tesi riguardante i rapporti tra criminalità organizzata ed eversione neofascista.
Riconoscimenti sono andati anche a Federica Ponticelli, dell’Università Studi di Napoli e Danilo Pisano dell’Università Studi di Verona.
Le tre borse di studio da 1000 euro ciascuno finanziate dall’Università Federico II di Napoli, nell’ambito del progetto Mur – centro diffusione cultura Legalità, hanno riguardato temi sulla criminalità organizzata, traffici criminali, reati ambientali, corruzione, economie illegali e sulle tante vittime delle mafie e delle violenze.
