20 Aprile 2024, sabato
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Quando la violenza viaggia nella rete


A cura di Di Mambro Dolores – Docente e Pedagogista

Derisioni, insulti e offese possono arrivare in modi diversi, note le condivisioni sulla rete di foto o video imbarazzanti fatte alla vittima per poi essere diffuse con messaggi offensivi mediante cattiveria con lo scopo di danneggiare la reputazione del soggetto da colpire. Denigrazioni continue e sempre più minacciose per incutere timore, al punto che la vittima presa di mira ha conseguenze psicologiche tra cui ansia, depressione e in casi estremi arriva a compiere atti con conseguenze a volte fatali come il suicidio. Rientra nella condotta di violenza online il cyberbullismo che negli ultimi anni ha un considerevole incremento con lo sviluppo della tecnologia e delle nuove modalità di interazione in rete tra le quali (cyberstalking o al Revenge porn). I cyberbulli sono ragazzi o ragazze che si nascondono dietro uno schermo
per manifestare la loro aggressività e prepotenza con gli altri. Agiscono in rete perché nessuno può scoprire la loro identità usando falsi nomi o pseudonimi in totale libertà, attraverso sms, e-mail, youtube, blog o social network.
Uno degli aspetti più problematici di questo fenomeno è proprio la velocità con cui le informazioni vengono trasmesse in rete, per cui la persona rimane invischiata e incapace di liberarsi dalla tela del mondo virtuale. Al di là dell’innesco, una delle caratteristiche che differenzia il cyberbullismo dal bullismo tradizionale (che
prevede una prepotenza ripetuta nel tempo messa in atto da una persona o un gruppo nei confronti di qualcuno ritenuto debole attraverso una prepotenza fisica e psicologica), il cyber bullismo è molto più insidioso, perché viaggia nel web con un’ampia platea con aumento della deresponsabilizzazione personale.
Le vittime vengono colpite sull’aspetto fisico e il molestatore si serve della comunità virtuale per diffamare, diffondere immagini, video e al contempo la vittima oppressa dal pensiero di non riuscire a gestire e eliminare l’offesa ricevuta pubblicamente.
Rientrano negli atti di cyber bullismo:

  • Diffondere sui social fotografie e video realizzati senza il consenso della persona
  • Far circolare notizie false e prese in giro sul conto della persona scelta come vittima
  • Tempestare la persona di messaggi offensivi, minacce e ricatti.
    Determinati atti vanno a costruire una violazione del Codice civile, Codice penale e del Codice della privacy.
    E’ importante proteggere i propri dati personali ed esseri sicuri dell’identità delle persone con cui si entra in
    contatto.
    Affrontare prontamente paure e timidezze segnalando il problema o anche solo un dubbio ad un adulto di
    fiducia in modo da sostenere il giovane, al fine di comunicare illeciti comportamenti alle autorità
    competenti.
    Una buona comunicazione tra scuola e genitori assume un ruolo centrale per contrastare questo
    fenomeno, perché entrambi i contesti educativi hanno il dovere di fornire esempi positivi di
    comportamento ai più giovani, attraverso una cultura che protegga e sostenga. Un’alleanza comune contro
    ogni forma di violenza in un’ottica di prevenzione.

“La violenza non è mai forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto
distruggitrice.” Benedetto Croce

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