A cura di Ionela Polinciuc
Una laurea in carcere per una seconda chance. Sicuramente, potrebbe diventare uno slogan per il numero sempre più in aumento dei detenuti che riescono ad laurearsi in care ere. Dall’area politico sociale alle materie artistiche e letterarie passando per l’economia, la giurisprudenza e le discipline ambientali. Ebbene, al riguardo, abbiamo intervistato Dott. Pietro D’Ardes.
Come si fa a laurearsi in carcere?
Laurearsi in carcere non è assolutamente facile perché le condizioni sono particolari. E’ però un modo per rimettersi in gioco e cercare un riscatto ripartendo dai propri errori per un vero reinserimento nella società degli uomini liberi.
Quanto vale un anno di carcere?
Il carcere rappresenta un luogo equiparabile ad un deserto dove per certi versi si è soli con se stessi quindi ci vuole una forte personalità per non cadere in depressione per sopportare le convivenze forzate in piccoli spazi e la lontananza dai propri cari. Un individuo che è in carcere è come se fosse stato posto in un mondo diverso e parallelo a quello degli uomini liberi. La mente continua a ragionare a rielaborare però si è come immobilizzati ed a volte si soffre per i propri cari per non poterli aiutare. E’ comunque un luogo di riflessione. Quanto si guadagna in carcere?
In carcere per la maggior parte delle attività lavorative i salari sono bassi poiché rispetto ad i contratti di categoria hanno un notevole abbattimento. Senza poi considerare le spese di mantenimento che vengono detratte dal salario dal Ministero di Giustizia.
Come funziona una scuola in carcere?
In carcere il funzionamento di un Istituto scolastico è per certi versi simile all’esterno. Fatto importante però è che i gradi di istruzione variano da Istituto a Istituto poiché la cultura viene stabilita dalle aree educative secondo le possibilità del singolo Istituto. Ad esempio ci sono Istituto che hanno fino alla scuola media inferiore, altri che arrivano al diploma di maturità ed altri che consentono gli studi universitari.
