26 Aprile 2024, venerdì
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Senatore Francesco Urraro: “ Le Istituzioni pubbliche sono presediate da solidi principi costituzionali”

A cura di Ionela Polinciuc

Roma: Importante evento svolto Venersi scorso 20 gennaio 2023, presso il Palazzo Velli, piazza S. Egidio 10 in Roma, fortemente voluto ed organizzato da Prof. Avv. Giuseppe Catapano, rettore dell’Accademia Universitaria Degli Studi Giuridici Europei, insieme al tesoriere Dott.Prof. Cesare Cilvini ed in collaborazione con Dott. Filippo Bongiovanni, dal tema: ” Le ragioni per far politica”. All’evento, significative partecipazioni: docenti, professionisti, politici e non politici.

Una giornata all’insegna dell’informazione, iniziativa che ormai da circa 30 anni il rettore dell’Accademia A.U.G.E., porta avanti. Questa volta, l’A.U.G.E., fa tappa a Roma per presentare un altro progetto interessante. Offre la possibilità di conoscere le ragioni per far politica, e mette a disposizione un corso di 30 ore per insegnare le basi di diritto e capire attraverso l’ascolto di docenti politologi se nel candidato esistono delle reali ragioni sociali per cui si sceglie di fare politica.

Tra i presenti all’evento anche il Senatore Francesco Urraro che abbiamo intervistato.

Senatore Urraro, quali progetti vede all’orizzonte?

Sicuramente un impegno straordinario sulla difesa e custodia dei diritti fondamentali anche attraverso la politica che è l’uso limitato del potere sociale ma prevedendo regole di gestione del potere, processi che consentano decisioni che coinvolgono tutti, strumenti che rendono possibile l’imposizione di quelle decisioni, regole del gioco comuni attraverso le quali sia possibile la convivenza comune su basi pacifiche.

In buona sostanza tutte attività che hanno in qualche modo come termine di riferimento la polis, cioè lo Stato.

Secondo Lei, quali sono le ragioni per far politica?

Le ragioni per far politica sono chiaramente per le relative alla salvaguardia delle garanzie costituzionali nella tutela dei diritti a cui si sono ispirati i nostri padri costituenti ed a chi tuttora rivolgo il mio sguardo con ammirazione.

Cosa rappresenta per Lei la politica?

Rappresenta un esercizio complesso perché fatto di innumerevoli componenti interdipendenti, per il linguaggio, per la natura sociale e collettiva dei fenomeni politici, perché fatta di processi lunghi sui quali influiscono molte variabili. L’ambivalenza da un lato caratterizza la politica, come rapporto intersoggettivo e

interpersonale, esprime una spinta perché c’è un’identità sovraindividuale che accomuna, che implica partecipazione a una comunità, dinamismo centripeto, cooperazione, collaborazione, solidarietà; dall’altro, la politica può essere divisiva soprattutto su temi etici.

A suo avviso, la politica dovrebbe influire sulla gestione delle istituzioni pubbliche?

Le Istituzioni pubbliche sono presidiate da solidi principi costituzionali. Si rinvengono spesso molteplici varietà che ci rendono assai difficile individuare una specifica modalità politica formativa, preparatoria e preordinata.

Queste distinzioni ci richiamano il tema del potere, uno dei temi classici della scienza politica sul quale si è misurata in modo particolare la riflessione politologica italiana.

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